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Pordenone verso il fallimento, Lovisa revoca il concordato

Monica Tosolini

Va verso la chiusura più amara la vicenda giudiziaria del Pordenone. In serata l’ultimo capitolo, con il presidente Mauro Lovisa che ha deciso di revocare la proposta di concordato preventivo aprendo così al fallimento. L’imprenditore avrebbe deciso di gettare la spugna. Le sue spiegazioni in questo comunicato:

In questi difficili mesi, venuta meno la possibilità di mantenere la presenza del Pordenone Calcio in serie D o almeno nel campionato di eccellenza, dopo che malamente si era persa sul campo la possibilità di tornare in serie B, si sono alternati nel  mio animo momenti di amarezza e da ultimo di  sconforto. 

Per anni ho dedicato al Pordenone Calcio non solo la mia passione ed il mio tempo ma gran parte delle disponibilità finanziarie delle quali disponevo mettendo a repentaglio anche il mio patrimonio. Per tante stagioni il Pordenone è riuscito ad essere  presente con onore sulla scena sportiva nazionale,  come mai era accaduto in passato, tenendo alto,  non solo tra gli sportivi, il nome della Città e del nostro territorio. 

Voglio ricordare che questo percorso è stato particolarmente difficile perché Pordenone non dispone di un campo sportivo adeguato alla serie B ed alla serie C e perché, ad eccezione del presidente onorario dott. Zuzzi e di un numero ristretto di sponsor ai quali va tutta la mia  riconoscenza, nessun altro ha mai manifestato interesse ad impegnare risorse di una certa entità per sostenere il Pordenone Calcio. 

Molti sono stati i cittadini che, aderendo al crowfunding, hanno voluto offrire un contributo e far parte della base sociale. Anche al loro apporto, per quanto limitato nel complessivo ammontare, vanno il mio rispetto e la mia riconoscenza. 

Ho certamente commesso degli errori, sospinto sempre dal desiderio di raggiungere e mantenere traguardi ambiziosi per il Pordenone Calcio. Se l’iniziativa, peraltro legittima, della Procura della Repubblica non si fosse incrociata con le scadenze per l’iscrizione ai campionati e se i calciatori tesserati avessero manifestato per tempo l’adesione alla proposta che avevo formulato per la definizione della loro posizione, forse l’epilogo sarebbe stato diverso. 

Mettendo davanti ad altri interessi quelli del soddisfacimento dei creditori e del mantenimento del titolo sportivo, ho iscritto la società ai campionati giovanili ed ho insistito con gli avvocati Roberto Casucci, Bruno ed Antonio Malattia per valutare la praticabilità di una procedura di concordato preventivo in continuità. 

A fronte di questi miei impegni, della mia volontà di trovare una composizione il più possibile soddisfacente per tutti, si è scatenata una campagna di ostracismo e di disprezzo nei miei confronti espressa anche con inviti, affissi in varie parti della città, a sbarazzarsi di Lovisa. 

Non ho mai preteso riconoscenza ma non posso, tanto più ora, sopportare dileggio ed offese. Mi sono pertanto determinato a chiedere ai legali, scusandomi con loro, di rinunciare alla domanda di concordato”. 

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