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Pagnucco: “È iniziato tutto da quell’Udinese-Genoa…”

Il difensore azzurro, nato a San Vito al Tagliamento, è cresciuto nel vivaio dell'Udinese, squadra della quale è tifoso, prima di passare, dopo una parentesi al Pordenone, alla Juventus del suo modello di riferimento Cambiaso.
Redazione

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” recita una celebre canzone che, oggi più che mai, descrive alla perfezione il rapporto di Filippo Pagnucco, difensore della Nazionale Under 19, con il suo amato Friuli-Venezia Giulia che, domani (ore 16.30, diretta streaming sul sito FIGC), lo vedrà scendere in campo ad Udine contro i pari categoria della Repubblica Ceca che, nel turno precedente, hanno superato 1-0 la Georgia grazie alle rete in apertura (4′) di Zdeněk Toman.

“Torno al ‘Friuli’ – racconta emozionato l’azzurrino, nato il 9 febbraio 2006 a San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone -, dove tutto ebbe inizio poiché, dopo aver iniziato a giocare a calcio alla Sanvitese (ottobre 2011, ndr), sono entrato a far parte proprio dell’Academy dell’Udinese (agosto 2014, ndr): la mia squadra del cuore”. Un sogno, quello di indossare la maglia dei suoi idoli, reso possibile da mamma Renata (“decise di regalarmi un camp estivo per premiare i miei ottimi risultati a scuola”). La prima volta allo stadio in veste di tifoso, invece, è merito di papà Alessandro e zio Ivano: “Mi portarono insieme a loro – ricorda sorridente -: ero emozionatissimo. La partita era Udinese-Genoa 2-0: segnarono Di Natale e Floro Flores (6 maggio 2012, ndr)”. Proprio Totò Di Natale, ai tempi capitano dei bianconeri, è stato l’idolo di Pagnucco che, prima di essere prelevato dal Pordenone e adattato nel ruolo di terzino sinistro alla Juventus da Corrado Grabbi, giocava come attaccante: “Mi sono sempre ispirato a lui – ammette -. Oggi, invece, guardo con particolare attenzione Andrea Cambiaso, che ho la fortuna di ammirare da vicino alla Juve. Abbiamo delle caratteristiche in comune e mi piace tantissimo il suo modo di interpretare il ruolo: l’ultimo esempio, ieri sera in Nazionale (Venezuela-Italia 1-2, ndr)”. A proposito di Nazionale, anche il suo attuale tecnico in Under 19, Bernardo Corradi, ha un legame con l’Udinese avendoci militato, da calciatore, per due stagioni (dal 2009 al 2011, ndr): “Sono stato un suo tifoso – confessa – e, da due anni, ho la fortuna di poter essere allenato da lui: è una persona che mi sta dando tanto, sia dentro che fuori dal campo”.

Domani pomeriggio, vista la squalifica per somma di ammonizioni del milanista Davide Bartesaghi, potrebbe essere proprio Pagnucco a dover dare quel qualcosa in più, sia al suo allenatore che al ‘suo’ pubblico: “Ci saranno i miei genitori, la mia sorellina (Giorgia, ndr) e tutti i miei amici: le persone che, da sempre, mi sono vicine. Ci tengo particolarmente a far bene qualora venissi schierato dal Mister”.

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