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Hodgson:”Non conosco formule magiche. La squadra deve credere nei propri mezzi”

Il Watford, dopo il pareggio contro il Burnley, ritornerà in campo domani sera per affrontare il West Ham al London Stadium.
Massimo Giuri

Il Watford, dopo il pareggio contro il Burnley, ritornerà in campo domani sera per affrontare il West Ham al London Stadium nel turno infrasettimanale di Premier. Roy Hodgson ha parlato alla vigilia della partita contro gli Hammers dicendo che non conosce formule magiche per uscire dalla situazione di classifica in cui gli Hornets si trovano, ma solo un buon lavoro da parte sua e del suo staff e dei giocatori che vanno in campo. Queste le sue parole:”Non so se ci siano una o due formule magiche che posso suggerire ai giocatori. Penso che in tutti i lavori dirigenziali e di coaching sia davvero una questione di relazione che un allenatore è in grado di costruire con i giocatori, il tuo staff e, naturalmente, le persone sopra di lui, per essere sicuro che tutti stiano remando dalla stessa parte per andare nella direzione giusta. Inoltre un allenatore deve assicurarsi che tutti siano consapevoli dell’entità del compito. Non c’è un modo semplice per uscire dalla situazione in cui ci troviamo, possiamo uscire solo producendo buone prestazioni di gioco e sperando che le cose che programmiamo diano dei risultati. Sappiamo tutti che puoi vincere le partite solo se giochi bene. Nel numero di partite che mancano, e mano a mano si riducono, puoi trovarti sfortunatamente a giocare bene ma non vincere per una serie di motivi. Quindi penso che la nostra resilienza debba essere importante e penso che l’attenzione dei giocatori debba essere molto, molto alta. I giocatori devono essere davvero incoraggiati in ogni momento a credere di avere i mezzi e il talento per uscire da questa situazione. L’unico modo per farlo è lavorare e allenarsi correttamente per quanto riguarda i giocatori, io invece devo assicurarmi che la squadra conosca quello che voglio producendo le prestazioni che si spera dimostreranno perché il club mi ha chiamato. Nella partita di Burnley ho pensato che la disciplina, il desiderio e la resilienza siano stati buoni. C’è bisogno di resilienza giocando in quel posto, in quelle condizioni contro una squadra come il Burnley ben allenata, che ha fatto quello che sa fare così bene per tanti anni. La partita ha posto molte domande, specialmente ad alcuni dei giocatori che finora non hanno avuto molta esperienza in Premier League. Avevamo almeno tre giocatori in campo che non hanno giocato molto a calcio in Premier League. E probabilmente si potrebbero aggiungere altri due o tre che non sono esattamente veterani, in termini di Premier League. Quindi sono stato molto contento del modo in cui hanno svolto i loro compiti. Io e il mio staff abbiamo cercato di impostare la squadra in un modo che potesse avere qualche possibilità contro il Burnley, basandoci su quello che sapevamo dei nostri avversari, avendo anche un grande aiuto dai video per dire ai giocatori: ‘questo è quello che potrebbe succedere e se volete ottenere un risultato, dovrete fare alcune cose’. Sono stato davvero contento di quello che è successo”.

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