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Tuttosport, Deulofeu: “Coltivo la mente, così”

Gerard Deulofeu è tornato. L'attaccante dell'Udinese ha parlato della sua maturazione come uomo e della sua crescita come calciatore a Tuttosport.
Monica Tosolini

Gerard Deulofeu è tornato. L’attaccante dell’Udinese ha parlato della sua maturazione come uomo e della sua crescita come calciatore a Tuttosport. Il catalano ha anche svelato il segreto che sta dietro a questa sua svolta: un team di professionisti che lo segue. Alla decima stagione tra i professionisti, Deulofeu spiega: «Quello che vedete oggi è un Deulofeu con tanta esperienza e tante partite giocate. Sono stato in tre paesi, ho conosciuto e assorbito culture diverse e questo mi ha fatto diventare un giocatore e una persona completa».

Parla quindi del team di professionisti che lo segue: «Regenera è la mia squadra di lavoro nell’ambito personale e professionale. È composta da 4 esperti in psiconeuroimmunologia e con loro lavoro su tutto, dall’alimentazione allo stress emozionale, al gestire le situazioni che accadono nella vita di tutti i giorni che possano influenzare il rendimento in campo. Lavoro con loro da due anni e mezzo e grazie a loro ho cambiato marcia. E vi garantisco che i prossimi saranno gli anni migliori della mia carriera. I quattro (analista, cuoco, preparatore fisico, fisioterapista, ndr) stanno in Spagna e vengono qui solo se c’è la necessità, altrimenti ci parliamo per telefono…Oggi ho raggiunto il punto di equilibrio tra quello che accade fuori e dentro al campo e mai sono stato a questo livello. E sono un uomo molto sereno: non ho più frustrazioni perché ho capito che quelle portano solo ad altre frustrazioni, che in campo devi portare allegria, applaudire i compagni e avere un atteggiamento sempre positivo».

Con Sottil l’Udinese vola: «Il nuovo allenatore è stato molto intelligente perché ha aggiunto le sue idee su quanto di buono già facevamo. E ora siamo un’Udinese simile a quella dell’anno scorso con più aggressività davanti e più possesso palla: per questo risultiamo molto “scomodi” per chi ci affronta. Oggi mi muovo da trequartista e mi abbasso anche tra i centrocampisti permettendo alla squadra di creare più gioco. Quando fai per tutta la vita la fascia e ti dicono di accentrarti, cambia tutto. Ho affrontato il problema con il mio analista, ho studiato come posizionare il corpo in modo corretto e come cambiare la percezione che avevo del campo e dello spazio. Inoltre ci vogliono tempo e lavoro anche per capire quello che vogliono da te i compagni e l’allenatore. Adesso so che quella sarà la mia posizione in campo fino a fine carriera».

L’Udinese è una squadra «Molto italiana, siamo compatti nel nostro 3-5-1-1 ma abbiamo aggiunto allo spartito il pressing alto e, come ho detto prima, una capacità nel palleggio che fa stare scomodi gli avversari contro di noi». 

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