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Messaggero Veneto: Udinese, 17 tiri per fare un gol

"Alla fine ha avuto ragione lui. Per una volta, dicono qui a Brescia riferendosi al poco amato Massimo Cellino.
Monica Tosolini

“Alla fine ha avuto ragione lui. Per una volta, dicono qui a Brescia riferendosi al poco amato Massimo Cellino. Al tiro numero 17 l’Udinese va in gol e pareggia una gara stregata al secondo minuto di recupero, quel numero che il presidentissimo ha fatto rimuovere da tutto il Rigamenti, dai posti sugli spalti a quelli della tribuna stampa. Porta sfortuna ed in effetti la macumba stava per funzionare e per riaprire completamente una lotta salvezza che la giornata di ieri ha rilanciato con i risultati dagli altri campi, con gli squilli di Lecce e Genoa.Il Brescia no, nonostante la mira a dir poco appannata degli attaccanti di casa Pozzo. Il Brescia non è riuscito ad estrarre dal cilindro il più classico dei giochi di prestigio. Perché trovarsi in vantaggio dopo il novantesimo dopo aver subito la superiorità territoriale (61 per cento di possesso palla) e balistica dell’Udinese (7 conclusioni nello specchio, 2 pali, 8 tiri fuori secondo i dati rilevati da livescore.com) era stata davvero una “magata”, al di là del gioco predicato dal nuovo arrivato, quel Diego Lopez che per risalire la corrente dovrà davvero fare i salti mortali da ora in poi. Gotti invece ha due vie: chiedere la lista dei santuari non ancora visitati dai bianconeri – una capatina non fa mai male – o chiamare un maniscalco al Bruseschi per cambiare i “ferri” ai suoi attaccanti, davvero imbarazzanti nel tiro a bersaglio, un’esibizione da luna park, là dove il centro – per qualche strano magheggio – non si riesce mai a fare”. Così il Messaggero Veneto che ai bianconeri dà questi voti in pagella:

MUSSO 5,5 – Due parate semplici, poi si fa passare il destro di Bisoli tra le gambe. Non è un bel vedere.

DE MAIO 5,5 – Sfiora il gol di testa, è il principale protagonista del frittatone difensivo che porta al gol del Brescia. Mezzo voto in più per come gestisce al limite dell’area il pallone che poi porterà all’1-1.

EKONG 5,5 – Anche lui non è impeccabile nell’azione della rete bresciana. Fino a quel momento aveva disputato una gara attenta.

NUYTINCK 6,5 – Dietro sbriga il lavoro con semplicità. Sua la spizzicata per l’occasione di De Maio, pure lui c’è nell’azione dell’1-1.

LARSEN 6,5 – Specialmente all’inizio funziona bene la catena di destra con De Paul. Suo un cross che Okaka poteva sfruttare meglio.

DE PAUL 6,5 IL MIGLIORE – Non gioca su livelli altissimi, ma si erge comunque rispetto agli altri e non soltanto perché ha il merito di trovare il gol del pareggio nei minuti di recupero. Nel primo tempo aveva sbagliato alcune scelte di passaggio che potevano permettere all’Udinese di arrivare in porta, nella ripresa prima della rete finale il portiere avversario gli aveva deviato sulla traversa una bellissima conclusione. In questo momento è determinante per la squadra.

JAJALO 5,5 – Schierato a sorpresa al posto di Mandragora, ha un brutto impatto sulla gara. Prende subito un’ammonizione che lo condiziona.

FOFANA 6 – Grande stapotenza fisica ma non è lucido quando si tratta di scegliere la giocata negli ultimi venti metri.

SEMA 6,5 – Nel primo tempo è una spina nel fianco del Brescia, cala alla distanza.

LASAGNA 5,5 – La traversa dopo 2′ è l’ennesimo gol sbagliato. Con le sue sparate fa male al Brescia, ma poi bisogna buttarla dentro.

OKAKA 6 – Spreca anche lui troppo sotto rete sia di piede che di testa. Lucido nel dare a De Paul la palla del pareggio.

MANDRAGORA 6 – Mezz’ora di ordinaria amministrazione.

NESTOROVSKI 5 – Male. Innesca un contropiede avversario, fallisce il 2-1 di testa. Capito perché gioca sempre Lasagna?

ZEEGELAAR SV – Un quarto d’ora senza poter incidere.

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