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Messaggero Veneto: L’arbitro prima del Verona nega all’Udinese il ritorno alla vittoria

Il Messaggero Veneto, nel commento a Udinese-Hellas Verona 1-1, sottolinea il grave errore dell'arbitro Marchetti, costato all'Udinese un successo che sarebbe stato meritato
Monica Tosolini

Il Messaggero Veneto, nel commento a Udinese-Hellas Verona 1-1, sottolinea il grave errore dell’arbitro Marchetti, costato all’Udinese un successo che sarebbe stato meritato: “Niente da fare. Il Verona e soprattutto una decisione discutibile dell’arbitro Marchetti lasciano l’Udinese senza vittoria anche dopo il 45° giorno, una vittoria che i bianconeri avrebbero meritato, ma che non hanno raccolto anche per l’incapacità di chiudere il conto durante un primo tempo dominato…. Ecco la bomba innescata che esplode. Perché l’arbitro Marchetti di Ostia Lido, studente i giurisprudenza, 31 anni, decide che quello è rigore. Chi si ricorderà di una partita di dieci giorni fa e del fallo della difesa del Cagliari su Caputo non potrà che mettersi a ridere. Allora sorvolò Marchetti su un intervento da rigore facendo infuriare tutta la Sampdoria, ieri ha atteso per tre minuti e mezzo il verdetto del Var Doveri che, tuttavia, ha controllato soltanto che Simeone non fosse in fuorigioco di rientro al momento della ripartenza verso l’area, demandando – giustamente, da protocollo – la decisione sull’intervento di Nuytinck e Becao all’arbitro.Il designatore Rocchi abbia ora almeno la decenza di non dirci che la sua la una “squadra fortissimi”, come canterebbe Checco Zalone”.

I voti ai bianconeri

SUCCESS IL MIGLIORE 7 – Con Pussetto indisponibile dell’ultima ora, Gotti lo rischia dall’inizio e viene ripagato da una buona prestazione dell’ex Watford impreziosita dal gol che sblocca la gara dopo 3′: usa il fisico per liberarsi di Ceccherini e poi piazza con precisione il destro dal limite. Tenta spesso lo scambio con Beto che in un paio di occasioni cerca di innescare in velocità. Inevitabile che dopo un’ora di gioco Gotti sia costretto a doverlo togliere. Non è un caso che dopo la sua uscita l’Udinese non sia più riuscita a ripartire con pericolosità.

SILVESTRI 6 – Solo un’uscita in presa alta su Faraoni: il Verona non lo chiama praticamente mai in causa nel primo tempo. E nella ripresa non è che l’andazzo cambi; l’unica parata la deve compiere al 95′ su un destro da posizione defilata di Simeone. Quanto al rigore, impossibile pararlo anche se l’avesse intuito.

BECAO 6 – Buona chiusura su Tameze, poi nell’unica occasione in cui Lasagna prova a sgusciargli via lo ferma in scivolata. Anche nel secondo tempo continua a giocare con la massima attenzione. È lui che arriva in ritardo su Barak quando però il ceco è già in caduta. Onestamente facciamo fatica a gettargli la croce addosso.

NUYTINCK 7 – Riesce a domare Kalinic e si rende pericoloso in area avversaria con due colpi di testa: sul primo impegna Montipò, sul secondo la mira è leggermente alta. Nel secondo tempo si mette in tasca anche le altre punte da Caprari a Simeone. Un’altra prestazione impeccabile dopo quella con l’Atalanta.

SAMIR 6,5 – Attento e anche particolarmente cattivo nei primi 45′ quando non concede praticamente niente ai suoi avversari. Il livello della sua prestazione non cambia nella ripresa quando la squadra assume un atteggiamento più prudente. Dalla sua parte il Verona non attacca praticamente mai.

MOLINA 6,5 – Un paio di buone iniziative sulla destra e tanti calci d’angolo battuti bene. In più il destro destinato sotto l’incrocio che finisce sulla testa di Faraoni. Nel secondo tempo cala quando Gotti lo sposta in avanti. Spreca una buona occasione dopo uno scambio con Beto. (SAMARDZIC sv) Entra subito dopo il pareggio.

WALACE 4 – Una buona prestazione rovinata dall’ennesimo errore da matita rossa che costa la vittoria (era già successo con la Sampdoria con quello sciagurato retropassaggio per Caputo) . Non si può giocare di suola davanti alla propria area di rigore, in quei casi il pallone va lanciato lungo.

ARSLAN 6,5 – Gotti lo preferisce a Makengo e il turco lo ripaga con una prestazione intensa e condita anche da qualche giocata di qualità con un paio di azioni individuali che mettono in apprensione la retroguardia veronese. Viene sostituito poco dopo l’ora di gioco quando ormai le energie erano ridotte al lumicino.

UDOGIE 6,5 – Vince tutti i duelli con Faraoni, non esattamente l’ultimo arrivato tra gli esterni di questo campionato. Forse in un paio di occasioni avrebbe potuto essere più intraprendente in fase di rifinitura. (SOPPY sv) Entra subito dopo il gol del pareggio. Non ha il tempo per incidere.

PEREYRA 6,5 – Parte come attaccante di destra e sfrutta il fatto di non aver giocato a Bergamo. Poco prima dell’1-1 aveva sfiorato il raddoppio con un destro a giro dopo essersi portato a spasso mezzo Verona ed era stato sempre lui nell’azione del rigore a entrare in maniera pulita sul pallone togliendolo dalla disponibilità di Barak.

BETO 6,5 – Rispetto alle ultime tre partite gli manca il gol ma la prestazione rimane comunque positiva. Utile sulle palle alte, mette in difficoltà soprattutto nel primo tempo i difensori del Verona anche quando cerca la profondità. Finisce sulle gambe, ma sarebbe stato strano il contrario.

LARSEN 6 – Prende il posto di Success dopo un’ora abbondante di gioco e va a duellare con un cliente pericoloso come Lazovic che contiene senza grandi problemi (si fa sorprendere solo su una ripartenza). Dalla sua parte si allarga anche Caparari che però non risulta praticamente mai pericoloso. Conclude la sua partita sulla sinistra quando Gotti inserisce Soppy.

MAKENGO 6 -Quando Arslan ha il serbatoio quasi vuoto Gotti lo getta nella mischia per contenere il ritorno del Verona. Si mette a fare legna in mezzo al campo mettendo da parte i fronzoli (vero Walace?): protegge la linea difensiva e infatti i centrocampisti avversari non hanno mai il tempo per l’imbucata per le punte. Quando può cerca di far girare palla in maniera semplice.

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