L’analisi del Cies sull’impiego di stranieri che vede l’Udinese primeggiare in Europa non stupisce. La Gazzetta dello sport, infatti, sottolinea che “Il rapporto della dirigenza friulana con la ricerca di professionisti extra territorio nazionale è all’origine delle fortune della società”.
E torna alle origini della questione, con la sentenza Bosman: “L’inizio della fase ascendente dell’Udinese corrisponde infatti agli anni immediatamente successivi alla libera circolazione dei calciatori nel territorio comunitario garantita dalla sentenza Bosman. Se si pensa a calciatori che abbiano fatto le fortune del club – riempiendone le casse grazie alle loro cessioni – e la gioia dei tifosi con le loro prodezze in campo è molto probabile che i primi nomi che vengono in mente siano di professionisti provenienti da altri paesi. Non che gli italiani di spessore, nel tempo, siano mancati, ma negli ultimi anni di “azzurrabili” se ne vedono pochi dalle parti della Dacia Arena, ma tutti di buon livello, tanto da essere stati o convocati in nazionale – chi nella selezione maggiore e chi in Under 21 – o battezzati come eleggibili”
Oggi ci sono Silvestri e Udogie a rappresentare bene l’Italia. Nei 4 campionati precedenti i nomi italiani erano quelli di Lasagna, Angella, Zampano, Pezzella, Scuffet, Mandragora, Okaka, D’Alessandro.
