La Gazzetta dello sport analizza oggi la sfida del Nord Est tra Verona e Udinese dalle parole di Barak e Walace. Il ceco, arrivato da poco a Verona, spiega che lì spera di dare la svolta alla sua carriera: “A 25 anni è giusto che io pensi di voler dimostrare la mia crescita professionale. Voglio mostrare che sono un vero professionista e che voglio aiutare anche attraverso l’esperienza e la personalità Ho sempre creduto nelle mie qualità e di essere il giocatore giusto per la squadra in cui sono. A Lecce volevo fare bene subito, Liverani mi ha insegnato tanto, non lo potrò dimenticare. Non meritavamo di retrocedere. A Udine la prima parte invece è stata complicata dopo aver recuperato dall’infortunio alla schiena. Avevo perso una stagione e quando sono rientrato si era rotto qualcosa tra me e la società, il percorso era finito. Comunque ringrazio l’Udinese perché mi ha portato in Italia»”. Gli piace Juric, uno che ha saputo trasmettere la sua grinta e la sua passione alla squadra. Chiude con un avvertimento: “Se segno, esulto: non è mancanza di rispetto, non ci vedo niente di male”.
A Udine il regista adesso è Walace, uno che ha ben chiaro che il play deve saper tenere palla. E’ cresciuto molto da quando è arrivato, lo sa. E vuole continuare il percorso di miglioramento. Gotti gli chiede di “aiutare la difesa, di dare equilibrio e di fare aggressione. Ma non mi dispiace adattarmi a fare la mezzala”. All’Udinese serve segnare: “Prometto che proverò a tirare di più. Ho fatto 8 gol in carriera”.
