Napoli fa festa ma ieri a Udine non è stata una passeggiata, l’Udinese ha tirato fuori l’orgoglio. Il Corriere dello sport racconta così la gara: “È stata dura, per un po’, sembrava sindrome o maledizione da scudetto sulla rasoiata di Lovric che al 13′ ha allungato i fantasmi su quello stadio per trequarti azzurro. Il punto che mancava, quel dettaglio insignificante e però indispensabile, il Napoli se lo è preso poi nella ripresa a modo suo, buttando in campo il suo calcio, segnando con il suo uomo più iconico, Osimhen, che all’ottavo della ripresa ha scatenato i quindicimila arrivati per godersela, emigranti che piangono lacrime vere mentre gli occhi guardano le stelle o immaginano il delirio del Maradona, di quei cinquantaquattromila. Campione d’Italia, campione di un tempo che gli è appartenuto per davvero, perché non c’è mai stata un’avversaria, non s’è mai avuto il sospetto che il Napoli fosse un’illusione: a novembre, prima della sosta, aveva otto punti di vantaggio sulla seconda; a gennaio, dopo aver perduto il 4 la sua prima partita a Milano contro l’Inter, aveva già demolito le resistenze altrui, lasciando che le Grandi Padrone del passato sparissero dai radar. Udinese-Napoli non è una partita, è la celebrazione tout court d’una squadra surreale, piena di talento, fisica e geniale come il suo allenatore, forzuta come sembra sia Osimhen, che invece sa pure essere una farfalla, o magari seducente come le finte di Kvaratskhelia, l’ultimo degli dei pronto a spargere il suo fascino che pure a Udine ha accecato, ispirando il pareggio di Osimhen”.
Questi i voti ai giocatori dell’Udinese:
SILVESTRI – 6,5
BECAO – 6
BIJOL – 5,5
PEREZ – 6
EHIZIBUE – 6,5
SAMARDZIC – 5,5
WALACE – 7
LOVRIC – 7. ARSLAN – 6
UDOGIE – 6,5. ZEEGELAAR – 6
PEREYRA – 6,5
NESTOROVSKI – 5,5
SOTTIL – 7