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Gazzetta dello sport: Udine ha un cuore azzurro

La Gazzetta dello sport dedica diverse pagine allo scudetto del Napoli, raccontando nei dettagli anche la serata di ieri.
Monica Tosolini

La Gazzetta dello sport dedica diverse pagine allo scudetto del Napoli, raccontando nei dettagli anche la serata di ieri. Compreso ciò che è accaduto sul campo al fischio finale, con il bilancio di 6 feriti. C’è spazio anche per il racconto dell’1-1 del ‘Friuli’: “Nel primo tempo il Napoli ha sbattuto contro un muro. L’Udinese è marmorea, mostra muscoli scolpiti nella roccia, difficile scalfirla se la si prende di petto. Il Napoli non è riuscito ad aggirarla: Elmas poco propulsivo a destra, Kvaratskhelia quasi sempre raddoppiato a sinistra. Molto possesso fine a se stesso e vani assalti frontali. Il resto l’ha fatto la frenesia che coglie chiunque a un passo dal traguardo, un sottosopra fisico-nervoso, la prevalenza della pancia sulla ragione. In più l’Udinese ha individuato un punto di fragilità sul centro-destra del Napoli e lì si è insinuata e infilata. Lovric, su un normale appoggio di Udogie da sinistra, ha riempito un vuoto a perdere. Anguissa ha lasciato andare l’austriaco-sloveno e nessuno dei difensori ha accorciato la marcatura, così Lovric ha liberato un tiro esatto, matematico, quasi all’incrocio. Non era neppure trascorso un quarto d’ora e il Napoli era già sotto, prigioniero della sua ansia da ultimo metro. C’è stata una reazione, più istintiva che razionale, culminata in un colpo di testa di Osimhen fuori di poco. Così l’Udinese ci ha riprovato, sempre con Lovric, il cui tiro è stato respinto da Meret.

All’inizio della ripresa la curva dell’Udinese ha pensato di intonare un coro volgare nei confronti di Luciano Spalletti. Antiche ruggini di molti anni fa, quando l’allenatore lasciò il Friuli per andare alla Roma e crescere, come era giusto che fosse. Spalletti ha alzato le braccia verso gli ultras di casa, a salutarli e a ringraziarli con velata ironia. Pochi attimi dopo il karma ha presentato il conto alla gradinata udinese, il coretto offensivo si è riconvertito in boomerang. Cross di Anguissa da destra, tiro di Kvaratskhelia, respinta di Silvestri e ribattuta a rete di Osimhen per l’1-1 del tricolore. Kvara più Osi, il riassunto di una stagione. Sull’onda dell’entusiasmo il Napoli ha provato ad andare oltre il pareggio, si è regalato qualche minuto «schiumeggiante», poi si è acquietato. Meglio non solleticare la fisicità dei bianconeri di Sottil. Ha prevalso la razionalità del palleggio lungo, ampio e conservativo. Una scelta giusta, lo scudetto non era più differibile, contava prendersi quel maledetto e benedetto punto. Il Napoli ha vinto, viva il Napoli e abbasso gli idioti di ogni ordine e tifo”.

Ai bianconeri questi voti in pagella:

UDINESE – 6

LOVRIC IL MIGLIORE – 7

SILVESTRI – 6,5

BECAO – 6,5

BIJOL – 6

PEREZ – 6

EHIZIBUE – 6

SAMARDZIC – 6

WALACE – 6

ARSLAN – 6

UDOGIE  6

ZEEGELAAR – 6

PEREYRA – 6

SOTTIL – 6

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