Paròn Gianpaolo Pozzo è intervenuto alla tv ufficiale dell’Udinese: “L’obiettivo dell’Udinese non è la salvezza. Siamo qui non per soffrire ma per divertirci assieme ai tifosi”
Queste le prime dichiarazioni del dirigente bianconero che ha spiegato: “Noi come società, puntiamo ad arrivare tra i primi dieci, nonostante i risultati negli ultimi tempi non siano stati corrisponenti ai nostri programmi. Questo è l’obiettivo della società. Abbiamo avuto tante vicissitudini, negli ultimi due anni abbiamo cercato di fare di più e abbiamo effettivamente investito di più. I risultati non sono stati eclatanti, ma quest’anno con la pandemia e le conseguenze, possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti. Ma il nostro obiettivo non è la salvezza. Siamo qui non per soffrire ma per divertirci assieme ai tifosi. Se non ci siamo riusciti negli ultimi anni, ci sono diverse cause, anche gli errori, a volte non siamo stati abbastanza bravi”.
I tifosi allo stadio: “La cosa che mi preoccupa di più”, dice ancora Pozzo, “il fatto di continuare senza pubblico è che questo crei una disaffezione, e si rischia di perdere il pubblico che si era consolidato negli anni e che è essenziale per la squadra. Il pubblico rappresenta tutto. Infatti io non mi abituo a questo. Ma è chiaro che dopo un po’ una cambia abitudini e non continui più con il calcio. Credo che 10mila persone possano entrare in assoluta sicurezza, ma c’è sempre il problema burocratico. Tra due mesi il campionato finisce, non se so ce la facciamo, ma chi di dovere dovrebbe intervenire per garantire una minima presenza”.
I conti e la programmazione: “Noi, gioco forza, abbiamo sempre voluto guardare bene i numeri. In qualsiasi settore, quando una società è in difficoltà economica fa fatica. Noi abbiamo due società sane e, nonostante i vari inconvenienti, siamo qui a programmare tranquillamente il futuro. Supereremo senz’altro tutte queste gravi difficoltà. Speriamo che questa crisi si chiuda quest’anno. Poi si va avanti con il programma. I programmi sono chiari e in prospettiva: l’Udinese deve crescere e diventare un club tra i primi dieci”.