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Giacomini: “Gotti dovrà fare come Mancini, puntare sul collettivo”

Il calcio è protagonista in questa estate.
Monica Tosolini

Il calcio è protagonista in questa estate. A campionato finito, l’entusiasmo per il trionfo degli azzurri agli Europei è ancora tanto e la speranza che le idee di Mancini trovino seguaci nelle squadre nostrane è tanto. Udinese compresa. Complici le rivelazioni di Gotti sull’utilizzo del 3-5-2 in quanto modulo che meglio esaltava le caratteristiche di De Paul, c’è la speranza di vedere qualcosa di diverso. Per lo meno, un calcio più divertente.

Questo è anche l’auspicio di mister Massimo Giacomini, che spinge per un calcio più propositivo.

Lei crede a Gotti, quando dice che il 3-5-2 era il modulo per De Paul? “Io faccio notare che De Paul nell’Argentina gioca davanti alla difesa a 4 assieme a Paredes. Cosa che avrebbe potuto fare anche nell’Udinese. De Paul non cambia il suo modo di esprimersi in campo: è cresciuto molto, è maturo tatticamente. Lui è un centrocampista. Anche qui poteva essere impiegato in quel ruolo. Comunque credo che Gotti non debba giustificare niente a nessuno, visto quello che è riuscito a fare nonostante tutte le avversità. Lui il suo lo ha fatto”.

Ma crede che senza De Paul, cambierà davvero modulo? “Lo ha detto lui stesso, dipende da quali giocatori avrà in rosa a fine mercato. Sinceramente, però, non so cosa pensare. Aveva anche Molina, che in Nazionale gioca nella difesa a 4 e qui, chissà perché, doveva fare l’esterno di centrocampo. Lo stesso Larsen, in Nazionale gioca nella difesa a 4 ma a Udine era un laterale”.

In Italia soffia un vento di cambiamento grazie a Mancini. Le società sapranno prendere spunto dalle novità proposte all’Europeo? “Credo che non cambierà niente. Forse Sarri riuscirà a fare qualcosa di nuovo. Mourinho no di sicuro: non è uno che insegna calcio, lui è un motivatore. Inzaghi all’Inter continuerà sulla stessa strada. Io spero che prendano esempio da Mancini, che abbiano visto bene come ha fatto giocare l’Italia e si lascino andare ad un calcio più offensivo, che non si affidi sempre al difensore in più. Lancio un appello in questo senso”.

E Gotti? “Spero saprà cogliere l’occasione. Vedremo che squadra gli fanno. Al momento mi sembra indebolita. Bene che sia rimasto Pussetto, ma vedramo come recupererà dall’infortunio al crociato. Padelli lo conosciamo. Silvestri è un buon portiere. Udogie non l’ho visto giocare. Ma il punto è che bisogna cambiare giocatori che qui non servono. E poi, al di là della tattica, bisogna riuscire a fare un gioco collettivo di un certo livello per sopperire alle mancanze. Questo si può fare”.

De Paul: l’Atletico è la squadra giusta per lui? “Sì. C’è Simeone, argentino come lui, che lo ha voluto. La squadra è combattiva, proprio come Rodrigo. Il top sarebbe stato il Barcellona, con Messi: ma i blaugrana non hanno soldi. Per De Paul va bene così. Gli auguro il meglio”.

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