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Dossena: “Milan in difficoltà contro l’Udinese anche per merito dei friulani”

L'ex bianconero Andrea Dossena, oggi mister della Pro Vercelli, si aspetta una Udinese in ripresa
Marco Pasquariello

Tra gli interpreti della fascia sinistra che da Udine hanno spiccato il volo verso lidi migliori c’è Andrea Dossena, con Mesto tra gli interpreti principali dell’Udinese di Pasquale Marino nel 2007/08. Oggi allena la Pro Vercelli in serie C ma segue sempre le sue ex squadre. Ha visto l’Udinese sabato al Meazza: dei bianconeri, a Telefriuli, ha detto: “Vincere a San Siro forse non era nei piani e il cambio di allenatore presupponeva un periodo di partite un po’ complicate, ma il bello del calcio è proprio questo, che è imprevedibile. L’Udinese ha fatto la sua partita. Ho sentito che è stato posto l’accento su un Milan in difficoltà, ma quando una squadra è in difficoltà, l’altra sicuramente ha contribuito a complicarle la vita. L’Udinese ha creato le sue occasioni, ha anche sofferto, come è giusto che sia a Milano”.

Giocatori rinvigoriti dal cambio tecnico. E’ una cosa naturale? “Nel momento di un cambio di allenatore, un giocatore non ha più molte scuse perché se non ti piaceva il precedente, ma le tue prestazioni poi non cambiano, non hai più alibi. Sicuramente con il cambio ci sono motivazioni che ti portano a fare qualcosa in più”.

Gli attuali esterni dell’Udinese? “Per tradizione l’Udinese ha sempre ottimi esterni di gamba. Quelli attuali sono ottimi profili, possono fare la trafila di quelli che li hanno preceduti”.

Cosa cambia nell’interpretazione dell’esterno in una linea a 4 piuttosto che a 5? “La cosa più importante è che il ragazzo se lo senta addosso. E’ chiaro che se ha grande vocazione offensiva, non posso chiedergli di fare il terzino, ma è importante la volontà del ragazzo”.

Un tecnico, appena subentrato, può solo lavorare sulla testa? “Sì, posso solo fare quello perché per la condizione fisica servono tre o quattro settimane di lavoro intenso. Per quanto riguarda gli schemi, posso dare qualche nozione sperando che ne portino a casa lo 0,05%. Posso solo tranquillizzarli, lavorare sulla testa, stare sul pezzo, battere ogni giorno, chiacchierare con ognuno per cercare di risollevarsi. Sicuramente entrare in corsa non è facile”.

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