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Cioffi: “Siamo stati dei pollacchiotti a tirarci la zappa sui piedi”

Il tecnico bianconero a fine partita ha commentato il pari con il Sassuolo
Monica Tosolini

Delusione in casa bianconera per il pareggio con il Sassuolo. mister Cioffi alla fine commenta: “L’espulsione è l’episodio che maggiormente ci rammarica perchè la partita l’avevamo preparata bene e sull’atteggiamento dei ragazzi non avevo dubbi. Un’ottima partita abbiamo fatto male al Sassuolo. C’è stato un episodio che ha cambiato il corso della partita e da lì siamo stati pollacchiotti a tirarci la zappa sui piedi. Quell’episodio ha cambiato il corso degli eventi”.

Nel secondo tempo, in inferiorità, “cambiando l’assetto è cambiato anche l’approccio alle ripartenze. In panchina non avevo giocatori di profondità a parte Kingsley Ehizibue – spiega Cioffi – La mia scelta era di non mettere, finché la partita non lo avrebbe necessitato, Adam Masina come quinto. Viene da un infortunio lungo e gioca in modo diverso”. Rimanere in dieci ha favorito le uscite palla al piede degli emiliani e l’allenatore ha notato le “difficoltà sia Hassane Kamara che di Festy Ebosele. Ho deciso di lasciare il secondo per le ripartenze. Walace ha avuto la febbre per tre giorni, se avessi fatto entrare prima Isaac Success avrei rischiato di giocare in nove”.

Il tecnico infatti stava “facendo scaldare Isaac, poi Walace mi ha fatto segno di non farcela più e ho usato l’ultimo slot che avevo per far entrare anche Oier Zarraga. Sono scelte prese in velocità – prosegue – poi magari riguardando la partita a mente fredda opterei per altro, ma ora come ora non cambierei nulla”. Anche perché Nehuen Perez al centro della difesa è stata una buona scelta “presa in condivisione: con un attacco di profondità sapevamo chi del Sassuolo avrebbe creato problemi. Thomas Kristensen è un giovane di grandissimo potenziale e ha margini di miglioramento molto ampi”.

Cioffi sa che “è facile distruggere. Dobbiamo lavorare sulla pazienza e sul rispetto che loro sono al momento e dare tempo ai ragazzi, lavorando sull’atteggiamento. Non si può fare altro”. Sarebbe solo dannoso, infatti, “entrare nello spogliatoio, calciare le bottigliette e dire ai giocatori che non valgono niente – continua – Io sento l’amore che c’è per questa squadra e non punto il dito contro i miei giocatori. Costruire è difficile, ma so che lo stiamo facendo e questo mi rende fiducioso”. L’amore che i tifosi nutrono per il club, assicura, “è pari a quello che noi proviamo per loro. Andremo a Torino per ricambiarlo”.

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