Il ritiro deve portare consiglio. L’Udinese sabato è chiamata ad una risposta sul campo: i tre ko di fila, già di per sè, devono innescare la voglia di riscatto. In una situazione di classifica tranquilla, a otto gare dalla fine del campionato e con un obiettivo fissato nel decimo posto, non è accettabile un atteggiamento da ‘missione compiuta’. Questa squadra ha un valore che è superiore a quanto dice oggi la classifica, e lo deve dimostrare sul campo.
Sul cammino dei bianconeri c’è sabato l’ultima della classe, il Crotone dell’ex Serse Cosmi e soprattutto di Simy. Tranne l’ultimo confronto dello scorso 15 dicembre al ‘Friuli’, con i calabresi non è mai finita in pareggio e spesso le precedenti sfide sono state significative. La prima, quella contro la squadra allora allenata da Davide Nicola, portò alle dimissioni del tecnico piemontese che non accettò l’intervento del presidente Vrenna in spogliatoio al termine del primo tempo. Quel 18 dicembre 2016 finì 0-2 per i friulani grazie alla doppietta di Thereau. Un anno dopo, ancora a Crotone, Oddo ottenne la sua prima vittoria in serie A: lo 0-3 friulano portava le firme di Jankto (doppietta) e Lasagna. Ma proprio la gara di ritorno, con il successo dei calabresi a Udine per 1-2, 11° sconfitta di fila per i bianconeri, costò la panchina al giovane allenatore abruzzese.
Sabato Cosmi, unico tecnico che a Udine potè giocare la Champions, cercherà di ottenere un successo che permetterebbe ai suoi di tenere ancora accese le ultime speranze di salvezza. Dall’altra parte Gotti ha bisogno di punti e di una prestazione convincente per rispondere alle critiche che gli sono piovute addosso dopo la sconfitta con il Torino.
Il tecnico bianconero potrà nuovamente contare su Nuytinck, colonna della difesa bianconera: e non è cosa di poco conto. Possibile che proponga qualcosa di diverso in attacco, riportando già dal primo minuto Pereyra in mediana, dove rimane aperto il ballottaggio Walace/Arslan. Visto che ‘non segniamo nemmeno a porta vuota’, parole di Gotti, forse è arrivato il momento di dare fiducia a chi ha giocato meno, confidando nella effettiva voglia di rivalsa dei vari Nestorovski, Forestieri, Braaf e Okaka, finora penalizzati da problemi di natura diversa.
Contro la difesa più perforata della serie A (77 gol subiti) l’attacco deve dare segnali di ripresa: adesso tutti sono in discussione nella strada che deve portare al decimo posto.