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Udinese irresistibile

L’Udinese scende nel posticipo dell’ottava giornata al Bentegodi di Verona
Monica Tosolini

L’Udinese scende nel posticipo dell’ottava giornata al Bentegodi di Verona, con il preciso intento di difendere una classifica straordinaria, maturata attraverso una serie di interpretazioni tecnico-tattiche di assoluta eccellenza. I bianconeri si trovano per giunta ad affrontare parte della propria storia recente, se é vero come é vero che nell’altra sponda siede Cioffi, ovvero l’ex tecnico bianconero il cui rapporto si é chiuso sorprendentemente con la società dei POZZO solo qualche mese addietro. In tutta onestà, nessuno tra gli addetti ai lavori si sarebbe immaginato alla vigilia di trovare bianconeri e scaligeri dopo solo 7 gare, separati da ben 11 lunghezze.

L’allenatore di casa affronta la delicatissima sfida in programma, con la consapevolezza che solo ottenendo punti pesanti contro i suoi ex ragazzi, sarà in grado di mantenere la guida tecnica della squadra. SOTTIL per contro appare adeguatamente preparato alle difficoltà insite nell’’impegno – l’anno scorso fini 4-0 per i gialloblù – fiducioso altresì sulla forza e determinazione di cui i suoi ragazzi paiono dotati. I rientri dalle rispettive nazionali non hanno portato particolari scompensi in casa bn e i 16 elementi che spesso ruota il mister, son pronti a fornire il proprio importante contributo, diversamente da Cioffi che paga dazio perdendo Davidovich, Casale e Ilic. Si parte in maglia giallo canarino, con la relativa sorpresa di SUCCESS al posto di BETO, oltre alla sensazione che al portoghese sia riservata la chance di diventare determinante nella fase finale di gara.

L’UDINESE parte benissimo e le occasioni fioccano. Peccato che difetta la necessaria lucidità nelle conclusioni. La differenza di classifica pare evidente in relazione a personalità e determinazione. Al Verona vengono lasciate delle ripartenze in alcuni casi peraltro piuttosto incisive. Quando sembra che i friulani siano prossimi a concretizzare un meritato vantaggio, é proprio la squadra di Cioffi a trovare la rete con il terzino sinistro scozzese Doig a metà frazione, capace di trovare un laterale diabolico a fil di palo di fatto imparabile. 68% di possesso palla e 14 tiri in 45’ non sono stati sufficienti a chiudere la frazione con un parziale positivo. La squadra di SOTTIL é però la compagine nell’intero continente, dimostratasi maggiormente in grado di recuperare punti da situazioni di svantaggio (9). Analizzando in chiave critica il match, va riconosciuto che in alcuni frangenti, fisicità e capacità di BETO di far reparto, son situazioni fattesi rimpiangere.

Alla ripresa nessun cambio per l’UDINESE. La squadra dopo qualche minuto di impasse riprende in mano le redini e inizia a macinare gioco. Le occasioni sono meno frequenti di quelle maturate nella prima frazione, ma a cambiare l’inerzia ci pensa il mister inserendo due titolari cui viene riservata mezz’ora di gioco, senza dubbio la più importante. Prima SAMARDZIC scheggia il palo a portiere battuto, poi attorno al 70º dà il via ad una azione da cineteca con uno scavetto che pesca DEULOFEU in area; il tocco del catalano (al sesto assist) per BETO é un cioccolatino che il portoghese trasforma in rete da par suo. Pari meritatissimo. Il risultato maturato, potrebbe in fondo anche ritenersi più che accettabile per i ragazzi, ma ciò che sorprende di questo gruppo é la grande motivazione che il tecnico pare riuscito ad infondere ai giocatori. Dalle rimesse laterali recuperate con solerzia, si evince quanto la voglia di vincere sia dentro la mentalità trasmessa, dimostrandosi uno dei grandi meriti da ascrivere al condottiero. Il premio si raccoglie così nel recupero, quando una punizione calciata dalla tre quarti da SAMARDZIC (ancora lui), viene concretizzata dal migliore in campo, Jaka BIJOL, il quale con un colpo di testa calibrato, preciso, insacca senza scampo il gol della vittoria. Grande il centrale sloveno che dimostra partita dopo partita come i 5 anni di contratto garantiti siano ampiamente giustificati. Gioia incontenibile per il migliaio di tifosi giunti al seguito della squadra, encomiabili per la trasferta del lunedì sera, festanti come non mai per una squadra che sorprende per identità ed orgoglio.

Grande merito neanche a dirlo va riservato soprattutto al mister, che a modo suo sta ridisegnando i paradigmi del calcio moderno; non é scritto infatti da nessuna parte che i giocatori alla fine determinanti debbano esser “spremuti” per 95 minuti. In fondo conta chi finisce la partita, ancor più di chi le comincia! Se alla fine BETO entra nella contesa e segna dopo neanche 10’, alla fine poi vinci la partita per grande merito anche di un altro subentrato, alla fine ha ragione proprio lui, dimostrandosi guida tecnica molto attenta nella gestione molto delicata dello spogliatoio.

Ora il pericolo potrebbe essere rappresentato dall’euforia, in considerazione del fatto che é trascorso almeno un decennio da emozioni paragonabili a quelle che stiamo metabolizzando di questi tempi. La sesta vittoria di fila oramai é storia. La critica magnifica imprese che hanno il sapore di cavalcate imperiose. Mai una partenza é stata tanto efficace nel massimo campionato per i nostri colori, e domenica si gioca per di più per il primato in graduatoria con il Friuli campo principale. Dove potrà mai arrivare la nostra amata UDINESE? Intanto godiamoci questo meraviglioso sogno dal quale non vorremmo mai defilarci.

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