La Gazzetta dello sport esalta l’Udinese, che è un uragano e con il sesto successo di fila continua a tenere il passo delle prime in classifica “Perché vanno forte, fortissimo. E su più registri: non solo fisico e corsa, anche soluzioni tattiche e tecnica. Con quella arriva la svolta. Il quinto gol di Beto in 8 partite eguaglia Totò Di Natale e riporta agli anni belli, ma la decide Bijol, sorprendente difensore sloveno. Anche questo riporta all’epoca d’oro dello scouting friulano.
Vedendola, non si fatica a capire come l’Udinese si sia affacciata ai quartieri alti. Gioca un calcio coraggioso, fortemente atletico ma non solo podistico: i bianconeri di Sottil guardano sempre avanti, scommettono sulla giocata appena entrano in possesso di palla con inserimenti continui in verticale e movimenti continui. Sembrano giocate uscite dal playbook di una squadra di football. Deulofeu esce dalla “tasca” per diventare il quarterback, gli altri si muovono intorno scommettendo in positivo sulla giocata in avanti. Becao a destra diventa un’ala, Pereyra parte da destra ma è libero di muoversi ovunque (ed è una delle novità tattiche più interessanti del campionato finora, un “quinto” che si muove lungo tutta la zona d’attacco: bravo Sottil)… Finora l’Udinese ha “overperformato”, cioè ha segnato molto di più di quanto abbia prodotto. Il primo tempo vola via. Sottil si è tenuto in panchina Beto, il suo miglior marcatore. Un bel lusso che decide di spendere a inizio ripresa dopo un breve passaggio al 4-3-1-2. Non è l’unico cambio: entra pure Samardzic per Makengo (oltre a Ebosse per Perez). Meno muscoli, più tecnica. Serve, perché il Verona si rintana nei sedici metri e l’Udinese manovra sul perimetro. E da lì, dopo i tentativi di Lovric, Arslan e Samardzic, colpisce: invenzione di Samardzic, assist di Deulofeu e sigillo di Beto. Anche Cioffi prova a rinfrescare il suo attacco ma l’Hellas non esce più: l’unica conclusione della ripresa è un tiraccio di Kallon. L’Udinese invece ha una voglia matta di continuare a sognare. E al 93’ eccolo, il gol: punizione disegnata da Samardzic, testata di Bijol. Meritata? Sì, meritata”.
Grande partita di Deulofeu, ispiratore totale. Udinese da 7. Ecco le pagelle dei bianconeri:
SOTTIL 7 – Bella squadra: fisico, corsa, soluzioni tattiche e la capacità di cambiare spartito quando serve. Cambi decisivi.
DEULOFEU IL MIGLIORE 7,5 – De Bruyne, Neymar, Messi: solo loro hanno più assist. Ispiratore di ogni attacco. NESTOROVSKI – SV
SILVESTRI 6 – Bucato al primo colpo, poi deve amministrare solo un’altra conclusione. La cosa migliore è un’uscita in tuffo a mezza altezza.
BECAO 6 – Spinge tanto, ma serve di più dietro.
BIJOL 7,5 – Il ragazzino sloveno è un portento: puntuale nei duelli e negli anticipi, si va pure a prendere i tre punti. Lo Scalvini di Udine.
PEREZ 6 – Sfiora subito il gol, poi è efficace anche se un po’ impreciso negli appoggi.
EBOSSE 6 – Partecipa alla costruzione per l’assalto.
PEREYRA 6,5 – Sì, soffre un po’ le discese di Doig. Ma il suo movimentismo scombina gli equilibri difensivi dell’Hellas.
LOVRIC 6,5 – Tanti inserimenti senza palla, un destro di poco fuori.
ARSLAN 6,5 – Più raziocinio con lui a manovrare.
WALACE 6,5 – In tempi di crisi del gas, è una fonte di energia inesauribile, quasi alla Casemiro. Quando oserà di più la verticalizzazione sarà un giocatorone.
MAKENGO 6 – Muscoli e strappi in mediana, imprecisi però al tiro.
SAMARDZIC 7 – Tecnica che fa la differenza. Pre assist sull’1-1, assist del 2-1: ingresso decisivo.
UDOGIE 6 – Non accusa il ritorno a casa. Tiene in velocità Lazovic, anche se meno travolgente del solito.
SUCCESS 6 – L’unico a lavorare spalle alla porta, la differenza è che Beto entra e segna.
BETO 7 – Quinto gol, anche part time. Non è Ronaldo, ma il portoghese vede la porta.
