Sono tanti i temi che la sfida tra Udinese e Inter propone a 4 giornate dal termine della stagione. Entrambe le squadre hanno motivazioni: quella più ‘alta’ dello scudetto è dei nerazzurri, rimasti all’inseguimento del Milan dopo il ko di Bologna; la voglia di finire in bellezza, è l’obiettivo dei friulani che nel recupero hanno calato il poker sconfiggendo il tabù ‘Franchi’.
Squadra esaltata da un finale ricco di soddisfazioni da una parte; big che deve immediatamente rialzare la testa dall’altra.
Comunque il match mette di fronte due squadre che nel mese di aprile sono state protagoniste in serie A: sono infatti quelle che hanno realizzato la media punti più alta. L’Inter, con 4 vittorie e 1 sconfitte in 5 gare, ne ha fatti 12, per una media di 2,4 a gara. L’Udinese, con 4 vittorie, 1 sconfitta e 1 pareggio, ne ha fatti 13 per una media di 2,2 a partita. E nessuna delle due intende rallentare il passo. L’Inter, dopo l’Udinese, ospiterà l’Empoli, andrà a Cagliari e chiuderà a San Siro con la Samp: non può permettersi ulteriori passi falsi. L’Udinese ha davanti una sola big, l’Inter appunto, poi Sassuolo, Spezia e Salernitana. Tutte gare, comunque, da giocare serenamente, con la testa libera. Aspetto che può rappresentare l’arma in più per la squadra di Cioffi.
Un anno fa l’Udinese ha imposto il pari ai nerazzurri a gennaio, in un momento in cui aveva fermato anche l’Atalanta dando il via al miglior periodo della stagione. Ora affronta i nerazzurri con lo slancio che la qualità delle prestazioni e i risultati da un paio di mesi a questa parte le danno.
Rientra Perez in difesa e il Tucu Pereyra si candida alla maglia da titolare: l’argentino, tra l’altro, è l’unico calciatore della rosa attuale che vanta almeno un gol in serie A contro l’Inter, quello su rigore realizzato un anno fa a San Siro. Ma ci sono anche Deulofeu, arrivato a quota 12 marcature e voglioso di aumentare il bottino finale. Gli esterni Molina e Udogie, 10 reti in due. E un gruppo che in campo dimostra di saper gestire tempi e situazioni.
Mancherà Makengo, giocatore che si è messo in luce in questa stagione per la costante crescita, ma Cioffi può contare sull’esperto Arslan o sul talentuoso Samardzic in quel ruolo.
La formazione è praticamente già fatta: difficile pensare al turn over, nonostante sia la quarta partita in 10 giorni. Di fronte ad un simile avversario, le motivazioni sapranno far dimenticare anche il minimo cenno di stanchezza.
