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Udinese harakiri, ingenuità che non allontanano il baratro

Monica Tosolini

Al fine di evitare di entrare a pieno titolo nel plotoncino a 5/6 squadre in lotta ahinoi per evitare la retrocessione, contro il Sassuolo serve assolutamente una vittoria che al Friuli manca da oltre 7 mesi, con prestazione convincente, senza “se” e senza “ma”…

Relativamente agli emiliani, il tecnico Dionisi recupera l’azzurro Berardi, squalificato a Cagliari, schierandolo nel lato destro del tridente d’attacco a fianco di Pinamonti e Laurienté.

CIOFFI per contro rinuncia a sorpresa alla qualità garantita da SAMARDZIC, al fine di rilanciare nel ruolo di interno Sandi LOVRIC forse sin troppo sacrificato negli ultimi tempi; anche la sostanza del Tucu viene preferita in avvio, all’estro calcistico ascrivibile a Florian THAUVIN, i cui mancati utilizzi generano a volte qualche rimpianto di troppo. Dietro, il tecnico fiorentino provvede con l’innesto di KRISTENSEN chiamato a sopperire all’assenza di FERREIRA, con relativo spostamento di PEREZ nel braccetto di destra ad ostacolare le giocate del temuto Berardi, oltre a KAMARA che viene rilanciato come quinto di sinistra in luogo dell’indisponibile ZEMURA.

L’Udinese posiziona PEREZ in mezzo alla difesa per controllare le velleità di Pinamonti e KABASELE sulla sinistra alla marcatura di Berardi; a KAMARA la consegna prevede l’obbligo di scalare con sapienza sul 10 avversario. Per una buona mezz’ora di gioco dall’avvio si vede davvero poco, con portieri di fatto inattivi. Serve un inatteso break bianconero al 35º per sbloccare il match. L’impostazione é data dai due argentini PEREYRA e PAYERO sulla corsia di sinistra; il Tucu dopo un paio di stop and go intravede a centro area LUCCA, seppur marcato da Ferrari. L’idea di far cadere la parabola sulla testa dell’ariete piemontese, diventa vincente quanto la finalizzazione di testa che finisce nel sacco nonostante l’incravattamento del difensore emiliano; a Lorenzo, al 5º centro stagionale, non serve neppure saltare ma colpire con sapienza spizzando la palla sul palo lontano. Gran gol, da bomber di razza e frazione che terminava con il massimo della capitalizzazione dati gioco e occasioni davvero risibili.

La ripresa dopo un avvio senza troppi squilli vedeva il raddoppio dei padroni di casa grazie al Tucu PEREYRA, il migliore in campo di gran lunga, che dopo un tunnel ai danni di Erlic concludeva in rete da pochi passi. Un 2-0 che apparentemente tranquillizzava la banda di CIOFFI apparentemente in grado di gestire la contesa senza troppi assilli. Ci pensava peró l’argentino PAYERO a ridare energia ai rivali facendosi espellere a seguito di un brutto fallo con piede a martello, ai danni dell’avversario. Inizialmente Manganiello esibiva al centrocampista il cartellino giallo, salvo poi venire corretto dal VAR – anche in questa circostanza la regia diveniva non solo protagonista ma più determinante del fischietto (si potrebbe allora far arbitrare direttamente la sala tecnica) – sino a decretarne l’espulsione.

Rimasti in 10 all’ora di gioco con di fronte una squadra che a calcio sa giocare…. iniziava una lenta ma perfida agonia.

EBOSELE apparso sino ad allora la brutta copia di se stesso, si metteva ad un quarto d’ora dal 90º a palleggiare in area commettendo un errore simile a quello perpetrato a Napoli, cagionando un ulteriore rigore per aver calciato un avversario in grado furbescamente di rubargli il tempo di gioco. BERARDI dimezzava le distanze senza particolari assilli.

Il Sassuolo a quel punto, forse anche per il completo giallo fluo, sembrava inusitatamente avvalersi di un numero doppio di giocatori sul terreno di gioco, tante erano le occasioni generate una volta in possesso di palla. L’Udinese una volta rimasta in inferiorità numerica, palesava inesorabilmente una scarsa personalità concedendo occasioni su occasioni agli avversari in modo sistemico; il possesso palla non andava oltre i 10/12” o i due passaggi!

Evidentemente la gestione della palla favorita dall’uomo in più, consentiva alla squadra di Dionisi di creare occasioni a profluvio.

Due legni colpiti di testa da Ferrari e Mulattieri sembravano addirittura presagire una giornata anche fortunata, ma non era così. Sempre Mulattieri si involava sull’out destro d’attacco rubando un metro al suo marcatore trovando l’opposizione giudicata scorretta di KABASELE. Altro penalty a 5’ dal 90º che BERARDI non si sognava affatto di fallire, portando i suoi sul risultato di pareggio mentre SILVESTRI continuava a dimostrare una totale avversità al sospirato miracolo.

Stadio con la tifoseria che iniziava a mugugnare con il prospetto di subire addirittura una sconfitta beffarda a causa di una serie di ingenuità che non competono affatto ad una compagine della massima serie.  Continuando di questo passo la salvezza potrebbe diventare davvero problematica si bofonchiava tra gli spalti…. Fortuna voleva che gli assalti costanti del Sassuolo, interrotti in verità da un sussulto d’orgoglio bn attraverso un’occasione su cui LOVRIC dimostrava di essere solo la copia sbiadita ammirata l’anno passato, non trovassero radicamento e concretezza nelle continue conclusioni.

Partita dunque in cui ancora una volta 2 punti fondamentali sono sfuggiti sul finale, questa volta purtroppo più per demeriti propri che prodezze altrui. Anche le rivali stentano a correre, seppur nel dimostrare di saper giocare bene al calcio come avvenuto a Firenze dove il Verona pur perdendo ha fatto ammattire i viola, o al Maradona dove il Cagliari ha venduto carissima la pelle in casa dei campioni d’Italia.

Ennesimo pareggio che aggiorna uno score stagionale impietoso attraverso 1 vittoria, 10 pareggi e 5 sconfitte! Ci sarebbe le condizioni per preoccuparsi seriamente poiché anche l’effetto CIOFFI pare essere scemato con il tabù FRIULI, lí a ricordare come qualcosa nella pianificazione stagionale non abbia girato per il giusto verso, tanto da spingere la tifoseria della Nord ad intonare cori non troppo concilianti con la proprietà. L’esperienza di un MARINO in tali circostanze sarebbe servita eccome, dato che il gruppo sembra tutto, meno che tranquillo. Gli attaccanti come BRENNER, DAVIS e DEULOFEU continuano a mancare, nonostante un LUCCA promettente, in difesa l’assenza di BIJOL fa capire quanto valga il ragazzo per gli equilibri non solo di difesa, in mezzo la qualità di SAMARDZIC é stata accantonata privilegiando l’ascia di guerra.

Certo é che se si vuole raddrizzare una barca che destinata alla deriva, ci sarà da mettere mano al portafoglio evitando di portare in Friuli ulteriori scarti del Watford o svincolati, concentrandosi seriamente su profili indiscutibili. Paracaduti o no, nessuno ambisce a seguire prossimamente la squadra in trasferte quali Bolzano, Cosenza o Catanzaro, in fondo sarà bene capire che le reiterate proteste dei tifosi sul finale di gara e oltre, fuori dallo stadio, non vadano affatto sottovalutate.

AM

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