Home » Udinese, clean sheet da squadra matura

Udinese, clean sheet da squadra matura

Ennesimo esame superato.
Monica Tosolini

Ennesimo esame superato. L’Udinese esce indenne anche dall’Olimpico sponda Lazio, laddove solo il Napoli era riuscito a vincere (unica squadra ad aver battuto la squadra di Sarri) e contro una squadra lanciata e che dispensava 4 a 0 a tutti. Ne esce uno 0 a 0 che lascia addirittura più di qualche rimpianto per i bianconeri che ai punti avrebbero meritato anche di più, sia analizzando le occasioni da gol ( 2 traverse) che gli Xg, ovvero il coefficiente di pericolosità delle occasioni create dalle due squadre.

E’ stata una gara molto italiana per ispirazione, ovvero molto tattica, con ritmi certo non vertiginosi, ma densa di fiammate da ambo le parti che l’hanno resa comunque godibile. L’Udinese di fiammate ne ha prodotte qualcuna di più, e forse da questo punto di vista maturano dei rimpianti per una mancata vittoria, ma va pure detto che queste sono partite tremende, dove il primo che segna di solito la porta a casa, e anche l’Udinese avrebbe potuto subire un gol e ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.

La prestazione però sarebbe rimasta, e il punticino preso, su un campo difficilissimo alimenta sogni di gloria e cementifica la certezza, anche agli occhi capitolini, che questa Udinese non è più un bluff ma fa sul serio. Il pari può andare bene allora, eh si perchè comunque mantiene alto il morale, muove la classifica e anche se apparentemente potrebbe sembrare che nella graduatoria si possa aver perso qualche posizione, bisogna riflettere sul concetto che delle grandi all’Udinese manca da affrontare solo la più terribile ovvero il Napoli, e la più morbida (in questo momento ) la Juve, per il resto sarà una carrellata di sfide con squadre di bassa classifica o comunque inferiori per organico all’Udinese; ben 7 partite nelle quali l’Udinese, questa Udinese, può raggranellare tanti punti, da aggiungere ad una classifica già molto buona che può diventare ottima.

Il tutto a patto di continuare su questa linea, ben inteso. Sottil ha ordinato ai suoi di aspettare bassi la Lazio, per non concedere la profondità ad una squadra che sulle ripartenze ti può infilare anche 4 gol senza che te ne accorgi (Cremonese Spezia e Fiorentina ne sanno qualcosa) pertanto il piano di battaglia è: linea a 5, blocco di giocatori in 30 metri, intasare le linee di passaggio e ripartenze in campo aperto sfruttando la gamba e la qualità dei propri interpreti, con almeno 5 uomini pronti a fiondarsi in area avversaria a chiudere l’azione. Lo ha fatto nel primo tempo e ne sono uscite le due azioni concluse da Samardzic, di cui una stampata sulla traversa e l’altra murata da Casale che si è immolato a babbo morto. Lo ha fatto nella ripresa, specie con le sponde utilissime di Success (il suo ingresso per un inconsistente Beto è stato un fattore per lo sviluppo della manovra della squadra di Sottil) che hanno portato alle conclusioni di Pereyra, Arslan e alla traversa di Deloufeu, che come un mago era riuscito ad andare al tiro pur circondato da 3 avversari.

La Lazio ha conosciuto i suoi momenti di gloria su un paio di invenzioni del sergente Milinkovic Savic, e fintanto che Immobile è rimasto in campo, poi con la dipartita del bomber laziale, la squadra di Sarri ha più subito che imposto la partita. Il preventivabile calo nella ripresa dovuto alle fatiche di coppa ( tutto il secondo tempo con lo Sturm Graz giocato in inferiorità numerica e solo 3 giorni prima) si è palesato, e Sottil anche con i cambi ha cercato di portare a casa l’intera posta, e solo per cm non ci è riuscito.

Ai punti avrebbe meritato quindi l’Udinese, anche se va considerato appunto che l’uscita dalla sfida di Immobile è stato un duro colpo per la Lazio, visto che Sarri non dispone di un sostituto naturale all’attaccante napoletano, mentre l’Udinese a differenza dei laziali ha avuto tutta una settimana di tempo per preparare la sfida, ed è logico che a provarci con maggior convinzione fino alla fine sia ​ stata la compagine bianconera. Partita che ha confermato diversi concetti: che l’Udinese sa interpretare bene più spartiti, non solo l’aggressione alta in pressing feroce sull’avversario, cercando di fare la partita, ma anche attendere basso e ripartire, attitudini che già si conoscevano ma è piacevole vederle applicate anche in sfide così difficili; Si è avuta inoltre la conferma di quanto siano importanti certi giocatori da Walace con il suo coprire in orizzontale il campo, a Becao con il suo partecipare alla fase offensiva con le consuete sovrapposizioni sulla fascia, allo strapotere fisico di Makengo in mediana, e al senso tattico di Bjiol un vero gigante dietro.

Si è avuta la conferma sulle qualità fantastiche di Samardzic e Deloufeu, due bellissimi interpreti che solo la sfortuna ha strozzato loro l’urlo in gola del gol d’autore che avrebbero sicuramente meritato.

Se la mancata vittoria può lasciare qualche rammarico, chiudere con un clean sheet contro uno degli attacchi più terribili del torneo, rappresenta sempre motivo d’orgoglio, un altro elemento che investe la squadra di Sottil del ruolo di outsider credibilissimo per le posizione di alta classifica.

Quando si passano tutti questi esami, e spesso con lode, d’altronde, significa che sei una squadra MATURA !

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia