Un girone dopo, si ritrovano di fronte un Milan e una Udinese diversi da quelli che si sono sfidati il primo novembre. Squadre con problematiche figlie dei rispettivi cammini che oggi mettono di fronte un gruppo, quello rossonero, privo del suo leader Ibrahimovic, infortunato e impegnato sul palcoscenico di Sanremo; e una Udinese che recupera, più sulla carta che in campo, diversi giocatori e che deve ragionare anche in base al prossimo impegno ravvicinato, quello di sabato contro il Sassuolo.
Pioli si ritrova senza il riferimento della squadra, Ibrahimovic, ma anche privo di elementi preziosi come Calhanoglu e Bennacer; e, soprattutto, costretto ad inseguire i cugini nerazzurri con quattro punti di svantaggio. In casa, il Milan ha una media di due gol realizzati a partita, ma la maggior parte di quelle reti portano la firma di Ibra.
Gotti si presenta alla scala del calcio in condizioni di classifica rassicuranti dopo il successo sulla Fiorentina, ma ancora alle prese con diversi giocatori da ‘centellinare’. Elementi come Deulofeu, Forestieri, Okaka e Ouwejan sono tornati tra i convocati, ma non sono schierabili titolari. E Gotti deve ragionare sui rischi di impieghi incauti, che rischierebbero di portare a non auspicabili ricadute. Per fortuna non ci sono pressioni di sorta, se non la voglia di riscattare l’immeritata sconfitta dell’andata, determinata, manco a dirlo, da una gran giocata di Ibra.
Roma e Juve a parte (entrambe in trasferta), contro le grandi l’Udinese finora non ha rimediato figuracce e può ambire a fare punti a San Siro. L’ultimo successo al Meazza è quello firmato al 90′ da Stipe Perica l’11 settembre 2016. E’ vero, tra le fila dei bianconeri non c’è più lo spauracchio delle milanesi, Kevin Lasagna, ma questo gruppo può mettere in difficoltà la squadra di Pioli. Ed è quello che cercherà di fare stasera, anche con il grande ex Deulofeu che parte dalla panchina.
In fondo la difesa, sapientemente guidata da Nuytinck, ha ritrovato solidità e la mediana ritrova un Pereyra che, con De Paul, può fare la differenza. In avanti si spera in Nestorovski e nel supporto di Llorente e, in attesa che Okaka e Deulofeu possano tornare a farsi sentire, è giusto guardare a Braaf. L’olandese ha raccolto consensi importanti nello spezzone giocato contro la Viola: il palcoscenico di San Siro potrebbe, se ce ne fosse bisogno, esaltarlo ancora di più.