Hellas Verona-Udinese: il tema del derby stavolta passa davvero in secondo piano. L’attenzione è tutta alla classifica, che vede l’Udinese alle spalle di Napoli e Atalanta, e il Verona a 5 punti, troppo vicina alla zona rossa. Ma è grande anche la curiosità per il confronto delle panchine, con Cioffi contro il suo recente passato, quello che lui ha lasciato per tentare l’avventura scaligera. Il tecnico toscano ha ammesso: “L’Udinese era già forte l’anno scorso”. Vero: ma oggi lo è di più grazie al proprio al suo allenatore, Andrea Sottil. L’età è quasi la stessa (47 anni Cioffi, 48 Sottil), il carattere è comunque forte, la personalità chiara. E la competenza di Sottil è emersa nettamente. I numeri rendono merito ad un allenatore che il calcio lo conosce bene, a tutti i livelli.
Lunedì i due si troveranno di fronte per la prima volta: Sottil ha già incontrato e battuto in carriera il Verona, nel terzo turno di Coppa Italia nel 2018 quando allenava il Catania. Ma tra i due il confronto è inedito e cade in un momento in cui l’ex Udinese è in difficoltà a Verona, mentre il nuovo che ‘è avanzato’ chiede strada per nuove conferme.
Cioffi ancora una volta ha mille dubbi di formazione e deve rinunciare, oltre a Coppola, anche a Ilic e non può ancora contare sull’ex Faraoni. Sottil, invece, ha a disposizione tutti i suoi uomini: le nazionali non hanno lasciato strascichi e i suoi ‘fedelissimi’ ci sono tutti.
A partire da quelli che, interamente o in parte, contano 7 presenze in 7 gare: Silvestri, Pereyra, Walace, Deulofeu, Becao, Lovric, Makengo, Success, Beto. Ma anche chi c’è stato quasi sempre: Udogie, Samardzic e Arslan. E ovviamente gli altri. Sottil ha individuato coloro che più possono essergli utili: sono 18, con gli ‘outsider Ebosele (1 presenza) e Nestorovski “2) pronti alla rimonta. Cioffi è ancora alla ricerca di uomini e soluzioni: ne ha provati 23, e non ha ancora trovato l’11 giusto.
Lunedì non dovrebbe fare sorprese, Sottil: largo a chi ha asfaltato l’Inter. Quindi a Silvestri; Becao, Bijol, Perez; Pereyra, Lovric, Walace, Makengo, Udogie; Beto, Deulofeu. Il dottor Arslan e il talentuoso Samardzic sanno che toccherà anche a loro e sono carichi. Così come lo sono Success e gli altri: perchè questa Udinese è squadra davvero.
