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Pari con l’amaro in bocca

L'Udinese ha provato a riprendere la marcia interrotta con lo scivolone interno con la Salernitana
Monica Tosolini

L’Udinese ha provato a riprendere la marcia interrotta con lo scivolone interno con la Salernitana, cercando di andare a prendersi punti altrove, e il calendario metteva di fronte un Bologna che sta percorrendo un campionato in linea con quello bianconero. Squadra serena, salva, con valori importanti e ben allenata. Ci ha provato, palesando un buono stato di forma e la stessa unità di intenti mostrata negli ultimi mesi, che fa del complesso di Cioffi ora una squadra determinata a fare di tutto per dare un senso a questo finale di campionato, cercando di racimolare più punti possibili in ottica di un obbiettivo sviscerato più volte che è quello dei 50 punti.

Il pari di Bologna ha raccontato molte storie e offerto vari spunti di analisi, su tutti ha evidenziato che la squadra di Cioffi è ancora sul pezzo, sta bene, ha coraggio da vendere e a volte si sbilancia pure troppo per cercare i tre punti, rischiando magari di non raccogliere nulla come è stato mercoledì contro la Salernitana. Non che domenica la porta di Silvestri sia stata cinta d’assedio dagli uomini di Mihajlovic, a cui vanno in nostri più affettuosi auguri per una pronta guarigione, anzi a dire il vero il Bologna tanto ha creato e tanto ha segnato; però quando vedi lasciare spesso i 3 dietro all’uno contro uno con gli avversari in campo aperto, qualche patema nel cuore di tifosi dal cuore debole si crea inevitabilmente.

L’Udinese però ha una sua identità precisa ora, è questa: è una squadra che prova a giocarsela con chiunque, che rischia, che mette sul piatto tante fiches, che si gioca spesso l’all in senza troppi calcoli. Tutto questo perchè è accompagnata da una profonda sicurezza e fiducia nei suoi mezzi, accreditata dai risultati recenti ed evidenziata dalla qualità dei singoli che a mente sgombra da paure, la salvezza ormai non è più un problema, rischiano spesso la giocata difficile. I due gol sono delle gemme, per come sono costruiti e per come sono finalizzati.

Il gol di Udogie è uno schema che era stato provato solo 5 minuti prima dalla parte opposta, con Molina che venendo dentro il campo aveva chiesto l’1-2 a Success il quale lo aveva recapitato davanti a Bardi, dribbling sul difensore e grande uscita del portiere che salvava i Felsinei. Il gol di Udogie, dicevamo, è quasi in fotocopia, quasi perchè nella trama interviene anche Deloufeu per una triangolazione più sofisticata, ma sempre di quinto che viene dentro il campo e lo taglia in diagonale si tratta, e sempre Success a fungere da Fulcro vincente.

SUCCESS

Il nigeriano sta assumendo un ruolo sempre più importante in questa squadra. Domenica il Bologna, causa assenze pesanti (su tutte quelle di un Arnautovic in formissima), ha dovuto presentare due seconde punte davanti, Barrow e Orsolini, tecniche veloci che non danno punti di riferimento, più adatte al gioco di ripartenza che a tessere un dominio territoriale. L’Udinese aveva in Success invece la classifica prima punta, che si affiancava a Deloufeu, classifica seconda punta. Non sorprende il fatto che era più l’Udinese quindi a fare la partita, e il Bologna a giocare di rimessa; e non solo per il fatto che la squadra di Cioffi era andata subito sotto; dopo 20 secondi, infatti, Becao era andato già sul fondo a crossare; dopo 2 minuti Makengo era già stato imbucato solo davanti a Bardi, indovinate da chi ? Sempre Success!

Gol fallito e azione fermata per fuorigioco millimetrico, ma che sintetizzava bene 2 concetti: il primo è che l’Udinese era subito partita forte per vincerla, il secondo che Success rappresenta un fulcro di gioco sempre più significativo in questa squadra. Il nigeriano possiede tempi della giocata, fisico mostruoso, e piedi nobili per l’imbucata. Dare la palla a lui è come fare muro e avere la certezza che la boccia ti viene restituita al 100%, soprattutto rappresenta un muro per gli avversari che non riescono mai a spostarlo e quando gli arriva la palla la eclissa dietro le ante del suo fisico da armadio. Il secondo gol è un’altra dimostrazione del suo strapotere e intelligenza: spizzata nello spazio per Deloufeu, ricamo di qualità del catalano, controllo di petto e stoccata da grande giocatore. Con il nigeriano, insomma, Beto può guarire con calma.

L’Udinese è poi mancata a questo punto. Nel dare il colpo di grazia al Bologna. Nel primo quarto d’ora arrembante della ripresa, dove l’Udinese aveva messo il muso in avanti, la squadra di Cioffi ha peccato nella gestione di almeno 3 ripartenze, dove Deloufeu ha dimostrato di essere a volte troppo ​ lezioso ed egoista, laddove praticità e cinismo sarebbero state le chiavi di lettura. Una volta ha cercato un dribbling di troppo, mentre un’altra volta non ha scaricato su Molina che stava arrivando ad ampie falcate, e quando viene servito in quelle modalità si sa.. l’argentino è devastante.

Errori che si pagano e che l’Udinese ha pagato, visto che subito dopo il Bologna ha pareggiato con Sansone su incursione di Orsolini dalla destra. Non perfetta la linea difensiva bianconera nella circostanza, male nell’occasione Silvestri e pure Becao che si lascia attrarre dalla palla e si fa scappare l’uomo alle spalle. In occasione del primo gol era stato Molina a non accorciare all’indietro sul giro palla da destra a sinistra del Bologna, permettendo a Hickey di stoccare a colpo di biliardo la palla prima sul palo e poi in rete.

Insomma, errori, pochi ma pesanti per Cioffi, sia dietro che davanti. Imperfezioni che spiegano perchè non si sono raccolti i 3 punti. Errori di una squadra però, che come dicevamo, cerca sempre la vittoria e che di certo pone in essere gli atteggiamenti giusti in campo. Ora la squadra sa cosa fare sul rettagolo verde, come farlo e quando farlo. Ci sono da limare alcune imperfezioni a volte. A volte si può vincere anche con esse, con un po di fortuna, domenica è mancata e quando manca devi seminare più merito, ma va bene anche così.

Ora mancano 5 partite, il traguardo dei 50 punti dopo la frenata delle ultime 2 gare appare più lontano, ma la squadra è viva, c’è un Pereyra in recupero, e questa squadra autorizza a seguirla da vicino fino alla fine, perchè potrebbe riservare ancora qualche sorpresa.

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