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Monza abbordabile, ma con l’ennesimo pari si va poco lontano

Continui passaggi all’indietro, poca corsa senza palla; così non va!
Redazione

Nel cuore di un “Friuli” giustamente riaperto ai tifosi, orfano comunque del supporto della Nord, l’Udinese di CIOFFI si gioca molto del proprio futuro contro il Monza di Palladino, abile nel condurre un percorso sempre al di fuori della zona calda di classifica.

Il mister toscano, rasserenato dalla fine di un mercato in parte schizzofrenico, recupera il Tucu PEREYRA inserendolo sulla corsia di destra, schierando al contempo THAUVIN alle spalle di LUCCA. La mezza rivoluzione post Atalanta continua in mediana con la riproposizione di PAYERO che prende il posto di SAMARDZIC, ZEMURA in luogo di KAMARA a sinistra, mentre là dietro il corteggiato PEREZ rimasto per fortuna in Friuli, viene dirottato a destra al posto di FERREIRA favorendo al contempo, un po’ a sorpresa, l’esordio di GIANNETTI in mezzo alla difesa. Fuori anche EBOSELE ed EHIZIBUE.

Palladino schiera sin dal primo di gioco in avanti, l’ex veronese Djuric, il quale dopo due mesi esatti (!) si ritrova curiosamente ad affrontare i bianconeri al Friuli da ospite, quando proprio con gli scaligeri si dimostrò abile e freddo nel realizzare il penalty in grado di dimezzare il parziale svantaggio dei suoi.

La prima parte di gara mostrava un’Udinese volitiva con THAUVIN ad ispirare e LUCCA a cercare con caparbietà la conclusione vincente. Di Gregorio che al Friuli si esibiva da padrone di casa ai tempi del Pordenone in B, si dimostrava un portiere di buon livello opponendosi con capacità alle conclusioni non irresistibili peraltro, degli avanti bianconeri. Il Monza appariva piuttosto rinunciatario, tuttavia l’Udinese non riusciva a creare troppi grattacapi all’ordinata difesa brianzola guidata dall’ex Mari, se non dalle iniziative di un ispirato THAUVIN. Il primo tempo terminava con diverse conclusioni dei padroni di casa nessuna delle quali però trascendentali.

La ripresa proponeva un copione similare, ma mentre nel primo tempo il francese campione del mondo profondeva energie importanti, nel secondo tendeva a spengersi con il passare del tempo. Poco influenti nei fatti anche gli ingressi di EHIZIBUE distintosi per una serie notevole di retropassaggi, SAMARDZIC, KAMARA e BRENNER entrato a 5’ dalla fine! dimostrazione lampante che l’uomo più atteso e più pagato sul mercato, a 2/3 del torneo appare ancor oggi come oggetto misterioso, vagando mollemente sulla trequarti campo per poi confezionare (pure lui) solo passaggi all’indietro… eppure I brasiliani dovrebbero avere il dribbling nel sangue… mah!

E meno male che alla fine una palombella di Marí non portava alla clamorosa beffa; superato da calcio d’angolo un inoperoso OKOYE, ci pensava per fortuna un onesto lavoratore come LOVRIC a spazzare via sulla linea di porta, incubi e spettri che avrebbero avuto il peso di sentenza. Ennesima delusione dunque, con relativa mezza sconfitta – perché solo così vanno battezzati i tanti pareggi casalinghi – che aumenta i dubbi sullo spessore tecnico e mentale di un gruppo, da tutti profetizzato per valori, ben superiore alla classifica corrente, ma che in vero di giornata in giornata, si dimostra incapace di smentire una classifica oramai sempre più preoccupante.

Da salvare oltre alla buona prova di PEREZ, concentrato come qualche settimana addietro, l’ottima prestazione di GIANNETTI calatosi subito nei panni del leader difensivo e in grado di assicurare sin dalle prime battute, buon tempismo e piedi educati.

Alla squadra manca purtroppo la “garra” tipica proprio degli argentini. I passaggi all’indietro non si contano più, e i giocatori non possiedono la velocità mentale per proporre giocate a uno o due tocchi, se non per periodi di tempo molto limitati.

Se alla vigilia si dichiara poi di “dover vincere” per sistemare la classifica, e l’avversario per giunta non ha obiettivi da perseguire, beh allora é giusto pretendere di più di quanto visto. Non si puó constatare all’ 85º di gioco che per battere una rimessa laterale ci si mettano 20”, o peggio persistere una volta raggiunta la trequarti, nel fare passaggi all’indietro. Qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità di saltare l’uomo, di muoversi sugli spazi non coperti dall’avversario, altrimenti con difese schierate, e lentezza di manovra come possono arrivare i gol?

Bene la porta inviolata, ma amara constatazione che la squadra dimostra di essere pericolosa solo su attacchi da ripartenza, e gli avversari poi alla fine ti sgamano… Forse una nuova configurazione tattica con FERREIRA sulla destra a fare il quinto, SAMARDZIC e LOVRIC (almeno sino alla disponibilità di PEREYRA che verrà squalificato con la Juve) a dare qualità davanti a WALACE e un duo offensivo LUCCA-THAUVIN, oggi sembrerebbe farsi preferire a nostro avviso, alle altre soluzioni possibili.

Conferma dunque nell’immediato per una difesa a tre – purtroppo sembra che altre soluzioni tattiche non abbiano casa al Friuli – con il rinforzo tattico di FERREIRA a destra, abile nel comprendere quando sia meglio attaccare che difendere (a Torino é pensabile si materializzi la seconda opzione), con un THAUVIN a spendere energie almeno per 65/70’ per poi capire definitivamente se questo BRENNER ci fa o ci é….

La media punti é di fatto imbarazzante, 19 su 23 fa 0,82 punti a partita (proiezione a nemmeno 32 finali!), con 2 sole vittorie a sentenziare un minimo storico, ovvero dati che dovrebbero far riflettere a lungo su come é stata preparata la stagione. Non é sufficiente aver trattenuto in fase di mercato i “gioielli”, era di fatto necessario compiere uno sforzo adeguato qualora il desiderio sia quello di salvaguardare veramente la categoria.

AM

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