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Così proprio non va..

Giocatori involuti e squadra senza idee di gioco: la preoccupazione è alta
Redazione

In una partita da dentro o fuori, nella quale l’Udinese è stata chiamata a battere un colpo, possibilmente da tre punti, dopo un inizio complicato a dir poco, e dopo un ritiro fuori città per preparare al meglio il match, in pochi si sarebbero aspettati una formazione come quella mandata in campo dal mister Sottil: Samardzic, premiato come miglior giocatore del mese a bordo campo una manciata di minuti prima della gara, lasciato in panchina ( Sottil avrebbe alluso ad un paio di giorni febbrili, rincarando la dose pure con una botta prima della gara… spiegazioni che stridono un po’ con la performance del serbo tedesco gettato nella mischia a mezz’ora dalla fine ma tant’è) , e con lui pure Thauvin. Success ad accompagnare Lucca in avanti, per un attacco in linea e piuttosto statico, incapace di guadagnare la profondità, e che necessiterebbe di tanti cross dalle fasce, e l’impiego del Tucu Pereyra come mezz’ala dall’inizio per la prima volta.
Pochi, inoltre, si sarebbero aspettati, vista l’importanza della gara, un avvio così imbarazzante, titubante e scoraggiante; un avvio che ha di fatto accompagnato per mano il Genoa verso il più comodo dei vantaggi. Già al 12′ Silvestri sbagliava il secondo rinvio di giornata, servendo direttamente Frendrup, che non ha dovuto fare altro che imboccare Gudmundson, il quale ha scaricato in rete ringraziando il gentile omaggio. Erano passati 12′. 12′ minuti nei quali la squadra non ha avuto, e non avrebbe avuto neanche per il proseguo del primo tempo, alba su come uscire bassa in palleggio, anche in assenza di pressing avversario, mostrando inoltre le seguenti lacune:
– imprecisioni nei passaggi anche di due metri (Walace e Lovric)
– incapacità di liberare i quinti nello spazio, servendoli solo con la palla addosso
– incapacità delle due punte di peso, di rendersi pericolose, di conseguenza senza cross, e guarda caso al primo cross utile Lucca riusciva a segnare
– incapacità da parte della difesa di accorciare sul centrocampo ogni qualvolta (troppo spesso) perdeva il possesso, creando un vuoto cosmico laddove potevano inserirsi Malinowsky e Gudmundson
– imprecisioni anche da dietro con ben 20 palle perse da parte di Perez, anche per lui pessima prova
– incapacità di avere quindi una fluidità di manovra, un movimento senza palla, un taglio a far muovere la difesa avversaria, un dai e vai mezzala esterno
Se a questo aggiungiamo, il fatto di riuscire a prendere gol su un rilancio di 60 metri di Malinovsky per Retegui, che ha potuto controllare senza problemi, con i 3 difensori a pensare chissà a cosa e concedergli di stoppare tale pallone, metterla giù e servire Gudmundson per il secondo gol, beh allora viene da chiedersi se serva davvero andare in ritiro, per poi ammirare tali nefandezze. Il secondo gol ricorda molto quello subito lo scorso anno proprio di questi tempi dall’Atalanta, con il lancio di 60 metri da Quater back di Koopmeiners per Muriel che imbucava Lookman in gol. Una difesa schierata non può farsi sorprendere da un lancio così lungo, in quella circostanza l’onere sta tutto sulle spalle della punta, che quel lancio lo deve controllare perfettamente per poi compiere la giocata, mentre per il difensore è facile: basta sbilanciare la punta, spazzarla sull’esterno oppure chiuderlo nell’immediato, insomma le possibilità sarebbero molteplici. Orrori difensivi insomma, come pure sulla prima marcatura, quando ok il rilancio sballato di Silvestri, ma quando Gudmundson riceve palla Bjiol e Perez arretrano in area anziché affrontarlo, non esattamente un bel vedere. Vogliamo parlare della rete annullata? Ma si, facciamolo, daltronde non sarà un tallone in fuorigioco di Haps ad inizio azione a cancellare delle nefandezze pure in tale circostanza commesse, con un cross liberato dai centrali di difesa al limite dell’area e nessun bianconero pronto ad impossessarsi della sfera per respingere il pericolo, piuttosto due genoani ivi appollaiati, pronti a calciare verso la porta di Silvestri. Un primo tempo di una pochezza esasperante, non solo nella proposta di gioco e idee, ma pure nella personalità e nella rappresentazione tecnica sul come si compie anche il più banale dei passaggi. Lovric, Perez , Walace e Silvestri in paurosa involuzione, appaiono come i fratelli scarsi dello scorso anno, e se anche la colonna portante della squadra delude, diventa difficile per i nuovi potersi inserire e portare il loro contributo.
L’impressione è che questa squadra, più di tutte, rischi di prendere gol quando è in possesso di palla, perchè della palla non ha idea di che farsene. Rischia di prendere il gol più in fase di possesso che non quando la palla è tra i piedi degli avversari, e ciò rende l’idea di quanto siamo distanti dall’avere una quadra credibile.

Il secondo tempo ha visto Sottil inserire qualità in campo con Thauvin e Samardzic, ha visto Lovric passare in cabina di regia, con l’ingresso di Payero, e addirittura, cosa mai vista ultimamente, un cambio di schieramento la dietro, con l’ingresso di Ferreira per un centrale di difesa, per liberare Ebosele come terza punta in un 433 dettato dalla disperazione, nei minuti finali. L’Udinese ci ha provato più con la pancia che con la logica e la lucidità; difatti si è resa pericolosa prevalentemente sui calci piazzati, con Samardzic sugli scudi, e non a caso sempre su uno di questi, battuto sapientemente sempre dal serbo tedesco debilitato e con la caviglia gonfia, la squadra bianconera ha trovato, con fortuna, il gol del pari. Pare evidente, insomma, che la partita con la Fiorentina sia stato un bug del sistema. Questa squadra ha ottenuto 6 vittorie da ottobre 2022, ovvero da 12 mesi a questa parte. All’epoca c’erano ancora Deloufeu (per 6 partite ) Beto, Udogie, Becao, Arslan, mentre oggi a chi addita ai tanti volti nuovi una delle ragioni di questa falsa partenza, si può opporre la teoria che a tradire sono quelli della vecchia guardia, che abbiamo debitamente elencato sopra. Cosa succede quindi a questa squadra? Quale virus si è impossessato dello spogliatoio, e impedisce a Sottil di trovare una luce di gioco o uno straccio di trama studiata in allenamento? Vedremo mai un cambio modulo? Vedremo mai Thauvin Pereyra Samardzic in campo nello stesso momento ? In modo da far rientrare nelle rotazioni anche Pafundi e Ake, due nomi messi così, che paiono fuori dal progetto tecnico? Possibile che questo Payero, le cui prestazioni non stanno certo balzando agli occhi, appena arrivato possa infondere più garanzie di gente che si è fatta il ritiro dall’inizio come Quina o Zarraga?, con loro le cose andrebbero peggio? Peggio di 4 punti in 7 partite giocando in modo che definire discutibile e fare un complimento?
Ora la sfida di Empoli appare davvero come la dead line per Sottil. Empoli ha rappresentato la capitolazione per Velasquez nel 2018 e di Gotti nel 2021, due nefasti precedenti che dovrebbero mettere sul chi va la il tecnico di Venaria Reale. Sembra proprio che al Castellani si possa decidere le sorti del tecnico bianconero, nel bene e nel male. I precedenti però non sono incoraggianti.

Paolo Blasotti

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