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Juve, ore di riflessione: Pirlo rischia, pronto Tudor

Uno 0-3 che è una sentenza. Anzi, due.
Monica Tosolini

Uno 0-3 che è una sentenza. Anzi, due. La netta sconfitta contro il Milan, non solo nel risultato, dichiara a tutti gli effetti il fallimento della stagione della Juve, che a tre giornate dalla fine del campionato si ritrova al quinto posto in classifica e quindi fuori dalla Champions League. Non accadeva da 10 anni che i bianconeri fossero esclusi dalla regina delle Coppe europee nel girone di ritorno. La squadra di Pirlo si ritrova ora a -3 dall’Atalanta e dal Milan e un punto sotto il Napoli: gli scontri diretti sono sfavorevoli sia con i bergamaschi che con i rossoneri, mentre gli azzurri possono vantare una miglior differenza reti. Ore di riflessione in casa Juve. Si cambia?

La disfatta di ieri sera all’Allianz Stadium davanti agli occhi di John Elkann, presidente di Exor azionista di maggioranza, decreta la fine certa dell’esperimento Pirlo in panchina, con o senza Champions. Era già scritto dopo la sconfitta interna contro il Benevento: scommessa persa quella del presidente Agnelli. Pirlo non lascia: “Sono a disposizione e non mi metto da parte”. Ma il nome di Igor Tudor come traghettatore per le quattro partite che mancano fino alla fine della stagione, compresa la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, torna prepotentemente alla ribalta, come era già accaduto prima della trasferta di Udine, risolta da un doppio colpo di Cristiano Ronaldo, inesistente contro il Milan come tutta la squadra. Soluzione Tudor, dunque, in attesa di ripartire da zero un’altra volta nella prossima stagione. Con il ritorno di Allegri o con il sogno Zidane.

Zero tiri nello specchio della porta dicono le statistiche dopo il primo tempo della gara contro il Milan. Ed è la terza volta che accade nelle ultime cinque uscite in campionato. Con Morata e Cristiano Ronaldo che insieme nei primi 45′ hanno effettuato un solo tocco in area avversaria. Un dato preoccupante, non l’unico, di una squadra che per l’ennesima volta si è mostrata non solo senza un’identità ma anche senza il carattere e la forza di reagire. E che ha subito gol in tutte le ultime undici partite di campionato: per i bianconeri è la peggior striscia da aprile 2010. Nessuno si è salvato dalla disfatta. E Dybala entrato troppo tardi è un’altra scelta che fa discutere. “Vedere la Juventus così fa male al cuore. La storia e la maglia meritano amore, rispetto, passione e professionalità. Svegliatevi tutti”, il grido del tifoso Lapo Elkann sul proprio profilo twitter. E ora che succede? Via Pirlo subito per cercare di salvare per quanto possibile la stagione? Scenario possibile. La risposta nelle prossime ore.

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