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Gazzetta, Ranieri: “Penso al calcio 25 ore al giorno”

Il tecnico: "Tutta Cagliari difende la A"
Monica Tosolini

Claudio Ranieri a Cagliari ha trovato la sua dimensione e alla Gazzetta dello sport ha detto: “Il campo mi fa star vivo. C’è la voglia di stare a Cagliari e non ho mai avuto la voglia di smettere”. Lo aspetta una missione difficile, la salvezza: “Salvarsi sarà dura. Il termine libecciate l’ho inventato qui. Intendo dire che dobbiamo stare tutti uniti quando c’è burrasca. Le libecciate sono pericolose. Io sarò pure stimato ma da solo non ce la faccio. La A è un patrimonio, tutti dobbiamo aiutare il Cagliari”. E a proposito di serie A: “Si gioca a mille all’ora. Corrono pure i campioni, ma il 10 che inventa la giocata ci sarà sempre. Tutti pressano e vogliono iniziare dal basso. Non dico non sia giusto, ma prima di mettere in apprensione i giocatori ci penso. Se tutti pressano per rubar palla, se non ho quelli del City a palla ferma non parto dal basso”. Rivela di pensare al calcio “25 ore al giorno. A casa vedo, riguardo, parlo con lo staff. Quando non vedo penso. Sono metodico”. Una curiosità, gli allenamenti al mattino: “Prima agli orari delle gare. Poi a Valencia il portiere Zubizzarreta mi disse “Mister così non vedo i figli, la mattina sono a scuola”. Decisi di cambiare. Anche Herrera lavorava al mattino”.

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