Riassunto della situazione anche sul Messaggero Veneto. Conte ha annunciato la ripresa degli allenamenti individuali il 4 maggio, Spadafora ha precisato che quella data vale solo per gli sport individuali: il calcio potrà, forse, ripartire con la preparazione il 18 maggio. I tifosi storcono il naso: fosse per loro, non si dovrebbe nemmeno riprendere, troppa ancora la preoccupazione per l’aspetto sanitario.
Quindi? Scrive il Messaggero Veneto: “Prendiamo l’Udinese: bisogna ancora chiarire se dal 4 test, visite, tamponi e allenamenti si provanno fare al Centro Bruseschi o nella palestra del Friuli o anche all’interno dello stesso stadio, a turni. Quindi il ritiro dal 18 e il rush finale per la ripresa che potrebbe avvenire il 7 giugno. Conte sull’argomento ha delegato Spadafora che dovrà confrontarsi con Figc e Lega.Sono strettissimi i tempi per togliere la ruggine dai muscoli dei giocatori e avviare il campionato, fine ultimo di una Lega che cerca di non perdere tutti i soldi che potrebbe ancora incassare in questa stagione dalle tv, circa 240 milioni di euro”.
Gli altri quattro maggiori tornei di calcio in Europa stanno discutendo la ripartenza, la Germania pensa alle partite dal 9 maggio. E in Italia? Ancora sostanzialmente un nulla di fatto. Ma “Chi non giocherà più emetterà comunque dei verdetti a tavolino, seguendo la classifica al momento dello stop. A meno che non si decida di optare per una formula ridotta con play-off scudetto e play-out retrocessione. Non piace ai club, ma è ancora possibile, anche in serie A”.