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Messaggero Veneto: L’Udinese di Sottil ha i trequartisti per cambiare strada

Contro la Salernitana, con la squadra in 10 uomini, Sottil è passato al 4-3-2, tornando alla difesa a 4 a lui tanto cara.
Monica Tosolini

Contro la Salernitana, con la squadra in 10 uomini, Sottil è passato al 4-3-2, tornando alla difesa a 4 a lui tanto cara. E lo stesso mister ha ricordato a lui quanto si trovi a suo agio con il 4-3-1-2. Un modulo che a Udine difficilmente vedremo. Ma se succedesse? Il Messaggero Veneto si chiede con quali interpreti potrebbe essere schierato.

Ed ecco la risposta: “Nell’Udinese ci sono giocatori in grado di ricoprire questa posizione. Definirla posizione poi suona riduttivo perché nel calcio di oggi il trequartista non può e non deve essere statico, tra le linee ci deve quasi arrivare più che starci. Ecco perché un giocatore dinamico come Pereyra sarebbe l’ideale: sa inserirsi centralmente, ma anche svariare sull’esterno. Più portato forse a muoversi per vie centrali sarebbe Samardzic, uno dei giocatori più talentuosi della rosa bianconera e che nel 3-5-2 sembra di difficile collocazione. I due non sono per forza di cose uno alternativo all’altro: sabato Pereyra ha agito da mezzala, mettendo Samardzic trequartista si alzerebbe notevolmente il tasso tecnico di un centrocampo sin qui definito sempre più muscolare che di qualità.

Stiamo parlando di differenze minime anche perché poi in campo il modulo non è rigido. Partendo dalla base di una difesa a quattro è molto più semplice variare assetto dalla metà campo in avanti: 4-2-3-1, oppure 4-3-2-1, l’albero di Natale che fece la fortuna del Milan di Ancelotti che di fatto prevederebbe il leggero arretramento di Deulofeu al quale comunque, come si è visto sia nelle amichevoli sia nelle tre gare ufficiali sin qui disputate, Sottil dà molta libertà d’azione. Certo, per una squadra abituata da anni a sposare un determinato canovaccio tattico, non è semplice cambiare in corsa, forse sarebbe stato meglio lavorarci sopra da inizio stagione, ma il secondo tempo con la Salernitana non può essere figlio dell’improvvisazione: vuol dire che Sottil in allenamento ha provato certe soluzioni.

Becao, Nuytinck, Masina e Udogie: alzi la mano chi avrebbe mai immaginato di vedere l’Udinese schierarsi con questi uomini in una difesa a quattro. Ecco, appunto, quasi nessuno. Eppure è successo. Questo significa che il problema non può essere di interpreti (un difensore deve sapersi muovere in qualunque assetto), ma semmai di una rosa costruita per giocare a tre”. 

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