Il Messaggero Veneto commenta così il ko bianconero a San Siro: “Balla l’Udinese, balla senza che alla consolle ci sia Bob Sinclair a mettere quella che per tutto il popolo milanista – che ieri ha riempito San Siro – sia un vero e proprio inno: “Pioli is on fire”. Sui carboni ardenti bianconeri si sono messi da soli, commettendo delle ingenuità imperdonabili in serie A che hanno cancellato quanto buono hanno fatto a tratti.Alla fine dei conti il primo quarto d’ora non ha inciso sull’esito finale di una partita pirotecnica tra errori e lampi di calcio, errori dei 22 in campo e dei due chiamati a decidere, l’arbitro (rampante, uno degli emergenti della scorsa stagione) Livio Marinelli e il Var Paolo Silvio Mazzoleni, piazzato sotto il “tubo” dell’aria condizionata della regia centrale, a Lissone. A dire il vero c’è un altro “tubo”, quello del comprendonio, visto che afferra ben poco della dinamica che porta alla “field review” e al rigore trasformato al 12′ da Hernandez per pareggiare il conto con il gol fulmineo di Becao, senza maschera protettiva nonostante la recente operazione al setto nasale e – soprattutto – senza remore quando si ritrova il Milan di fronte (tre reti in carriera, non male per un difensore).Dicevamo del penalty regalato: Calabria, che recita la parte del moribondo, entra in rotta di collisione con Soppy in area dopo una respinta centrale di Silvestri, ma dopo aver ciccato il pallone. E la decisione “Santa Claus” Marinelli ha il potere di inebetire l’Udinese, in particolare sulla fascia sinistra, dove nel giro di qualche minuto il redivivo Calabria imbastisce un’azione per la volée di Rebic a centro area per il 2-1. Masina a sinistra è in netta difficoltà per tempi di gioco e copertura degli spazi, e dire che quello di esterno dovrebbe essere il suo ruolo naturale, là dove ieri non c’era Udogie (ufficialmente per «problemi muscolari»), nonostante le rassicurazioni filtrate a margine dell’affare con il Tottenhan a cui manca l’ultimo “timbro”. Che sia il modo per tutelarsi dal rischio-infortunio?Di certo Masina e il “confinante” Nehuen Perez hanno ballato la rumba da quella parte, nel quadro di una partita che l’Udinese ha interpretato a lungo all’inseguimento, sprecando anche un paio di occasioni propizie in ripartenza con Deulofeu, poco preciso quando insomma la sua qualità sarebbe servita, eccome…”
Questi i giudizi sui bianconeri:
SILVESTRI 6 – Buon riflesso su DIaz, prende quattro gol, ma non ci sono colpe da imputargli.
NUYTINCK 5,5 – Perde la marcatura di Rebic che fa il 2-1: errore pesante. Nel finale mura Giroud.
PEREZ 5 – La valutazione (10 milioni) rischia di essere un peso: salta a vuoto provocando il gol del 3-2.
SOPPY 6 – La forza fisica gli permette di lottare alla pari con Hernandez. Deve educare i piedi.
PEREYRA 5,5 – Suo l’assist per Masina, ma la palla persa in occasione del gol che chiude la gara gli vale l’insufficienza.
WALACE 6 – Niente di nuovo: tanti i palloni recuperati, troppi gli errori in fase di appoggio.
MAKENGO 6 – Nessun acuto, ma una partita attenta dal punto di vista tattico.
MASINA 5 – Calabria trova tappeti rossi davanti a sè. Non basta il gol del momentaneo pari per prendersi la sufficienza.
SUCCESS 6 – Gioca di sponda, piazza qualche buona giocata, cerca un gol impossibile.
DEULOFEU 5,5 – Batte il corner gol di Becao, spreca un contropiede in superiorità numerica. E anche nella ripresa è poco efficace.
EBOSSE 6 – Entra e un minuto dopo arriva il 4-2.
BETO 6 – Zero spunti. Voto di incoraggiamento.
EBOSELE sv – Entra duro su Origi e si prende il giallo. Si vede che è giovane.
SAMARDZIC 6 – Impegna Maignan con un sinistro dopo aver evitato un avversario. Vivace.
LOVRIC 6 – Prende il posto di Walace. Va alla conclusione con un destro a giro che termina a lato.
