In casa Udinese è rivoluzione. La partenza di De Paul porta con sè anche il cambio di modulo. Difficile, però, capire già a quale veste tattica si affiderà mister Gotti per la prossima stagione: dipende da quali giocatori porterà il mercato.
Nella prima amichevole prestagionale, il tecnico ha provato due soluzioni: il 3-5-2 e il 4-2-3-1. Il Messaggero Veneto fa alcune considerazioni in merito: “La squadra è sembrata decisamente più a suo agio con il 3-5-2 non tanto nella fase d’attacco quanto in quella di non possesso palla. Troppe volte la coppia centrale Becao-Samir si è fatta prendere d’infilata da attaccanti di serie B slovena (e lo diciamo con il massimo rispetto). Siamo alla prima uscita stagionale e non è il caso di dare giudizi, ma la sensazione è che con la tipologia di difensori in rosa, diventa difficile proporre la linea a quattro soprattutto se si vuole tenerla molto alta. Il risultato è stato quello di prendere tre ripartenze che con avversari di livello superiore si sarebbero potute tramutare in altrettante reti. «Per tenere la difesa alta devi avere difensori centrali veloci», ripete sempre mister Fabio Capello. E l’Udinese di centrali veloci non ne ha.Per giocare a quattro bisogna avere i terzini giusti. Samir da esterno sinistro ha già giocato con Delneri, Molina si è districato in quel ruolo con l’Argentina ma ha dimostrato di non essere impeccabile e per questo nello schemino del 4-2-3-1 lo abbiamo avanzato sulla linea dei trequartisti. Udogie, per quanto è stato possibile capire, può fare l’esterno sia basso a quattro che a tutta fascia nella mediana a cinque.La sensazione, in attesa di avere a disposizione la rosa al completo, è che Gotti quando cominceranno le partite che contano (terzo turno di Coppa Italia nel weekend di ferragosto ed esordio in campionato con la Juve il 22) ripartirà dal 3-5-2, poi se arriveranno calciatori con caratteristiche diverse si potrà cambiare”.
