De Paul, lo sapevamo già, è il giocatore di maggior talento all’Udinese. Ora, scrive il Messaggero Veneto, con la continuità dimostrata nel post lockdown è pronto per spiccare il volo verso una grande. E qui 40 milioni, che sono il valore stimato dai Pozzo, ha dimostrato di valerli tutti.
Si è dimostrato uomo-squadra e anche i numeri sono dalla sua: “Nel ritmo frenetico delle partite ogni tre giorni a porte chiuse con 30 gradi, De Paul ha segnato meno (rimanendo però in media: due gol in 11 partite, prima dello stop erano cinque in 23 gare) ma ha moltiplicato il numero degli assist: solo due nell’epoca pre-Covid, ben quattro nel rush finale”. Altro fattore a suo favore la tenuta fisica: ha giocato sempre, dopo il lockdown, nonostante le gare ravvicinate e i cinque cambi a disposizione. E’ stato fermato solo dal giudice sportivo, nella gara contro l’Atalanta. Per il resto, Gotti non ha mai rinunciato a lui e lui ha sempre risposto ‘presente’, prendendosi anche le botte che gli avversari riservano agli ‘osservati speciali’.
Anche in fatto di disciplina, gli va riconosciuto che dopo il lockdown, in 12 gare, ha rimediato solo un giallo, quello che gli è costato la squalifica.
Infine non si può ignorare l’aspetto tattico della duttilità: “Abbinando una tecnica sopraffina a doti fisiche importanti, può essere impiegato in quasi tutti i ruoli di centrocampo. Può fare il trequartista, danzando fra le linee dei centrocampisti e degli attaccanti, può fare la mezzala destra, mixando quantità e qualità, all’occorrenza può fare il centrale davanti alla difesa, come in occasione della partita casalinga vinta contro la Juventus. De Paul dove lo metti sta, perché ha visione di gioco, furore agonistico, dribbling, tiro da fuori, corsa, ultimo passaggio e tempi d’inserimento nell’area avversaria. Un giocatore così, può fare le fortune di parecchie squadre, però ci sono 40 milioni da mettere sul tavolo”.
