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Il Gazzettino: Gotti ha sparato alto

Il Gazzettino si schiera apertamente dalla parte dei Pozzo nel riferire i presunti retroscena della trattativa che hanno portato alla conferma di Gotti.
Monica Tosolini

Il Gazzettino si schiera apertamente dalla parte dei Pozzo nel riferire i presunti retroscena della trattativa che hanno portato alla conferma di Gotti. Scrive Guido Gomirato: “L’avventura bis di Luca Gotti al timone della squadra bianconera è iniziata con una falsa partenza, che potrebbe anche avere qualche ripercussione lungo il tragitto. Colpa di una (inutile) forzatura da parte del tecnico, relativa alla richiesta economica per il rinnovo del contratto, come era auspicato dai più. Gotti ha sparato alto, si parla di un milione di euro per rimanere in sella alla zebretta bianconera. Inevitabile che la controparte si sia irrigidita. A un certo punto sembrava scontato il fine corsa per l’allenatore. Poi lo stesso mister, dapprima rappresentato dal suo avvocato, ha fatto retromarcia. Del resto si ritrova pur sempre garantito dai Pozzo uno stipendio annuo che è più del doppio rispetto a quello che ha percepito nella stagione che va a concludersi. Si vocifera di 600 milioni per due anni. Non male, tutt’altro, per un tecnico che sino al novembre scorso era il secondo di Igor Tudor e che si è sempre ritenuto tale anche quando ha sostituito il collega croato”.

L’articolo ricorda le perplessità iniziali di Gotti a rimanere sulla panchina dell’Udinese come primo allenatore e il sostegno avuto dalla famiglia Pozzo, che gli ha sempre concesso fiducia e sostegno. Scrive ancora il quotidiano: “Mai però i Pozzo si sarebbero aspettati di dover discutere una così alta richiesta economica da parte di Gotti. A un certo punto sembravano decisi a sostituirlo con Leonardo Semplici. Poi è tornato il sole, con il buon senso e la logica, giungendo al dietro front dell’allenatore. Comunque sia, Gotti avrà uno degli stipendi più alti nella storia dei tecnici bianconeri. È tornato il sereno, dicevamo. Ma era preferibile che il Gotti bis iniziasse in maniera diversa per non generare confusione nell’ambiente. Tant’è che gran parte della tifoseria, senza conoscere l’oggetto della disputa, ha preso le difese del mister ipotizzando che quello che era stato definito come il probabile divorzio tra le parti sarebbe stato dipeso da divergenze prettamente tecniche”.

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