Gianni De Biasi, ex tecnico di Udinese e Torino, attuale ct dell’Azerbaigian, ha seguito alla tv la sfida tra le sue ex squadre e, al Messaggero Veneto, ha commentato anche la soluzione del ritiro voluta da Pozzo: “Non serve a niente, anzi il ritiro è deleterio all’ennesima potenza. Chiaramente serve fare un’analisi con tutti, società in primis, e parlandosi si capisce dove si vuole andare. Vogliamo arrivare a 50 punti, o i 40 bastano? Gli obiettivi devono essere chiariti prima, non si cambiano in corsa, e a me pare che l’Udinese non avesse l’Europa come obiettivo. La posizione è buona, ci sono 11 punti di vantaggio sul Cagliari e a maggior ragione non bisogna mettere l’allenatore in difficoltà. Casomai è proprio Gotti, che ha il polso della situazione, a chiedere il ritiro se ne ravvisa la necessità. Per me Luca è allenatore intelligente e sta facendo bene”.
Ma l’Udinese con il Torino ha perso ancora: “La partita è stata abbastanza equilibrata ed è stata spaccata solo dal rigore per un fallo che doveva essere evitato. Poi c’è stato l’episodio dubbio del rigore non dato a Becao e nel primo tempo l’Udinese ha condotto il gioco, mentre dopo il gol mi è piaciuta di meno”.
Il fallo di Arslan su Belotti è stato un errore collettivo o una singola ingenuità?”Da come batteva la punizione Verdi, mettere tutta quella gente in barriera è stato un errore, perché un uomo in più sarebbe servito invece in area. Normalmente si fa una linea di quattro, barra cinque giocatori, ma la barriera poteva essere con un uomo in meno per guadagnarlo invece in marcatura. Così, sulla palla messa in mezzo, c’erano Becao, Stryger, Arslan e Samir e sul solito taglio di Belotti ci è andato Arslan, che non può andare su uno come Belotti. La disattenzione è stata pagata cara”.
Calendario alla mano, ora ci sono Crotone, Cagliari e Benevento per i bianconeri.”Sono tutte difficili e il Crotone sta cercando l’impresa senza nulla da perdere, con in più un Simy che segna sempre, in una squadra ultima in classifica”.