L’Udinese non lo dice, ma si prepara all’eventuale ritorno in campo. La sicurezza prima di tutto e nelle strutture del Bruseschi, con gli spazi dello stadio a completa disposizione, si può pensare ad un piano per poter riprendere la preparazione senza correre rischi di contagi. L’idea, scrive il Messaggero Veneto, è quella di ricorrere ad “Allenamenti scaglionati in strutture iper protette, ma soprattutto tamponi per tutti, compresi i familiari dei giocatori, degli staff tecnici, sanitari e del personale”. Al Friuli tutto questo è possibile. L’esempio da seguire è quello spagnolo per cui, “Nel caso di negatività di tutti gli addetti ai lavori, le squadre potrebbero riprendere ad allenarsi prima scaglioni, a piccoli gruppi e poi tutti insieme restando in ritiro e sotto controllo, con ulteriori test programmati dopo un determinato periodo, fino a fine stagione”.
Controlli e norme igieniche rigidissime, imposti in ambienti protetti, oltre ad uno stile di vita particolare che limita al minimo indispensabile i contatti per calciatori e staff.