Il Gazzettino guarda ai nuovi talenti bianconeri che vogliono strada e ricorda alcune storie di loro predecessori, sottolineando che per tutti è importante avere pazienza e non voler per forza bruciare le tappe. In particolare ci sono quattro giocatori che scalpitano: “Lazar Samardzic, Brandon Soppy, Nehuen Perez e Norberto Beto fanno parte di quel filone aurifero che Gino Pozzo ha scoperto ancora alla fine degli anni ’90, costituito da talenti sconosciuti che poi si sono trasformati nella sana provincia friulana in atleti tra i migliori dei rispettivi ruoli, tali da fare le fortune dapprima dell’Udinese e poi di grandi club. Ci sono pochi dubbi sulle loro qualità. Samardzic è stato protagonista del gol-vittoria a La Spezia che solo un campione sa segnare, Soppy e Beto hanno già mostrato cose interessanti, mentre Perez deve ancora debuttare. È solo questione di tempo: tra poco pure lui avrà modo di evidenziare le sue qualità. Sono ragazzi che piacciono. Molti vorrebbero che Gotti li responsabilizzasse ulteriormente, inserendoli nell’undici tipo. In realtà il tecnico di Contarina ci va con i piedi di piombo. Non vuole bruciarli: sa perfettamente che a questi giovanotti provenienti dall’estero, che non conoscono il calcio italiano, serve un periodo d’ambientamento per crescere fisicamente, tecnicamente, tatticamente e inserirsi negli schemi. Anche nella scorsa primavera si era comportato così con Braaf, concedendogli spezzoni di gare, facendolo entrare per 15′ o 20′ nella ripresa”.
E prima di Braaf, la lista di giocatori poi effettivamente esplosi in bianconero è lunga e Guido Gomirato propone una carrellata.
