Nell’Udinese che sta crescendo e che si sta dimostrando squadra, all’appello manca Beto. L’attaccante portoghese si è bloccato e dal 9 gennaio ha smarrito la via del gol. Il Gazzettino parla oggi della situazione del bomber bianconero: “Il portoghese accusa un’involuzione di rendimento: non vede più la porta. I numeri sono impietosi per lui (oltre 800′ a secco in campionato), ma va sottolineato che il bomber ha già dimostrato sul campo che non può rappresentare un problema. Certo, però, l’astinenza da gol dura ormai da troppo tempo. Poi va detto che il portoghese, anche a scartamento ridotto, mette in difficoltà i difensori avversari. E a beneficiarne sono gli altri bianconeri, che hanno più spazio per trovare il gol.
Beto non segna dal 9 gennaio. In Udinese-Atalanta 2-6 andò a bersaglio al minuto 43 della ripresa, su assist di Success, con la complicità di Musso che tentò maldestramente di chiudergli lo specchio di porta. Quando uno fa l’attaccante, tutti si aspettano che vada sempre a bersaglio. Si sa che in realtà le cose non sono così semplici. Beto gode della fiducia di proprietà e società, di Cioffi e – quel che più conta – dei colleghi. Sono 9 le gare in cui non ha colpito: contro Juventus, Torino, Genoa, Verona, Lazio, Milan, Sampdoria, Roma e Napoli, pari a 810′, ai quali si aggiungono i 2′ finali con l’Atalanta ed extra-campionato quelli della sfida di Coppa Italia con la Lazio del 20 febbraio. È inevitabile che se ne parli e che lui sia sotto pressione, perché nel calcio contano soprattutto i gol. Giusto o sbagliato che sia. Più un attaccante ne confeziona, più è considerato bravo. Senza tener conto invece dell’intelligente lavoro al servizio della squadra che un atleta, soprattutto nel calcio moderno, deve sempre garantire. Anche in fase difensiva. E Beto sovente è là dietro, facendo valere l’abilità nel gioco aereo”.
Fisicamente e atleticamente Beto sta bene, ha bisogno solo di ritrovare lo smalto dei tempi migliori. La pausa, per lui, giugne quindi nel momento giusto.
