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Il Gazzettino, Giannichedda: “Grinta Sottil”

L'ex centrocampista dell'Udinese Giuliano Giannichedda a Il Gazzettino ha commentato la scelta di affidare la panchina friulana ad Andrea Sottil, suo ex compagno proprio a Udine
Monica Tosolini

L’ex centrocampista dell’Udinese Giuliano Giannichedda a Il Gazzettino ha commentato la scelta di affidare la panchina friulana ad Andrea Sottil, suo ex compagno proprio a Udine: «Approvo in pieno la scelta dei Pozzo di affidare la squadra ad Andrea Sottil. Andrea ha ottenuto buoni risultati all’inizio della sua carriera di tecnico, per poi compiere un capolavoro un anno fa ad Ascoli. I marchigiani erano davvero malridotti, tanto che gran parte della critica li vedeva già in C. In realtà lui pian piano ha risollevato le sorti della squadra e l’Ascoli si è salvato in anticipo. Sarò di parte ma sono anche molto chiaro: il suo gioco mi piace. In questa stagione l’Ascoli ha centrato i playoff. Francamente non aveva molte chance di promozione, le avversarie erano più forti, ma la qualità di manovra della squadra è stata probabilmente la migliore della cadetteria. Questo è uno dei motivi, se non il principale, che ha convinto la proprietà friulana a ingaggiare Sottil».

Giannichedda ha giocato con Sottil dal 1999 al 2001. Lo ricorda così: «In effetti era forte e grintoso afferma ancora Giannichedda . Nella difesa a tre agiva sul centro-destra come da centrale puro. Quindi era abituato ad avere una grande visione del gioco. Da questo punto di vista si può dire che fosse un predestinato per diventare mister, anche se ovviamente ci vuole poi dell’altro per affermarsi. Ma il Sottil calciatore e il Sottil allenatore hanno qualcosa in comune: la gavetta. In campo come atleta era generosissimo, dava l’esempio, non mollava mai, era sempre pronto al sacrificio. Queste qualità contraddistinguono anche la sua nuova professione».

Giannichedda è convinto: «È l’uomo giusto e conosce bene l’ambiente in cui ha offerto un rendimento ottimale in campo. Poi sappiamo tutti che non è affatto garantito che un buon calciatore si trasformi anche in bravo allenatore. Cambia tutto, ma Andrea è preparato. È una persona intelligente, farà bene e proseguirà nel suo processo di crescita. Gli andrà dato il tempo necessario. Deve entrare nella testa dei giocatori. È un lavoro delicato, ma ritengo che Sottil anche dal punto di vista psicologico non deluderà»

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