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Gazzetta dello sport, Walem: “Quest’Italia è bellissima”

Alla vigilia della sfida tra l'Italia e il Belgio, la Gazzetta dello sport ha intervistato l'ex Udinese Johan Walem
Monica Tosolini

Alla vigilia della sfida tra l’Italia e il Belgio, la Gazzetta dello sport ha intervistato l’ex Udinese Johan Walem, che è anche stato allenatore di alcuni giocatori dei Diavoli Rossi quando era il selezionatore dell’Under 21 (2012-2015 e 2016-2020).

Walem oggi è responsabile del settore femminile dell’Anderlecht dopo una breve esperienza come c.t. di Cipro: «Sono dovuto tornare a Bruxelles per ragioni personali», ha spiegato.

Walem, con quali degli attuali giocatori di Martinez ha lavorato? «Lukaku l’ho avuto nelle giovanili dell’Anderlecht. Aveva 16-17 anni e voleva essere il migliore, lavorava duro, non si fermava mai. All’Under, tra gli altri, ho allenato Carrasco, Thorgan Hazard, Dendoncker, Tielemans, Batshuayi, Meunier… Carrasco nell’Atletico è stato fenomenale. Thorgan Hazard nel Borussia Dortmund è cresciuto tantissimo, non smette mai di correre e ha qualità nell’uno contro uno».

Che Belgio-Italia sarà? «In Belgio la gente conserva un’immagine sbagliata dell’Italia, la vostra Nazionale è cambiata, gioca bene e all’attacco. Noi belgi per contro siamo diventati più cinici, perché scottati dalla sconfitta contro la Francia nelle semifinali del Mondiale 2018».

Il Belgio si è italianizzato e l’Italia si è belgizzata? «Il Belgio è micidiale in contropiede, De Bruyne vede il gioco prima di tutti e sa come attivare Lukaku. Ecco, Lukaku per me sarà l’uomo-chiave, molto dipenderà da come la difesa azzurra riuscirà a contenerlo quando partirà nello spazio».

De Bruyne e Eden Hazard giocheranno? «La gestione della comunicazione è uno dei punti forti di Martinez. Sulla formazione il nostro c.t. non farà capire nulla fino a domani sera poco prima del calcio d’inizio, dirà e non dirà. Io aggiungo soltanto che oltre a De Bruyne e Eden c’è Witsel rientrato da poco dopo la rottura di un tendine d’Achille, un incidente grave che lo ha tenuto fuori per cinque mesi. Bisognerà bilanciare queste situazioni delicate».

Chi è il giocatore che più le piace dell’Italia? «Pessina è quello che mi ha sorpreso di più, sono rimasto molto colpito dalla sua qualità. Chiesa e Locatelli li conoscevo già e sapevo che erano forti. Spinazzola in fascia è travolgente».

Come vede il duello De Bruyne-Jorginho, ammesso che De Bruyne giochi? «Sono due giocatori molto diversi. Jorginho detta i tempi di gioco. De Bruyne è un centrocampista totale, può giocare dietro le punte o in mediana».

Favorita l’Italia o lo è il Belgio? «Non lo so, siamo lì. Fin qui ho visto un’Italia impressionante per dinamismo e positività, e contro l’Austria gli azzurri hanno dimostrato di saper soffrire. Il Belgio ha più esperienza però ha addosso la pressione della vittoria. Sono anni che giochiamo bene e facciamo risultati, ma non abbiamo vinto nessun trofeo. È l’ora di raccogliere e questa partita per noi sarà un momento di verità. Chiunque vinca penso che arriverà in finale».

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