“L’abbuffata con la Lazio e la profonda conoscenza dell’Udinese hanno indotto Igor Tudor a presentarsi alla Dacia Arena, dove ha conquistato due miracolose salvezze e subito un doloroso esonero, senza 7 di quegli uomini (difesa rifatta completamente) che domenica avevano matato (4-1) la squadra di Sarri. Compreso il Cholito Simeone, che di quel pomeriggio storico è stato l’assoluto protagonista con quattro gol. Luca Gotti, che a Tudor ha fatto da vice e qualcosa di più, ha lavorato sui punti deboli dell’Hellas e dopo due minuti e mezzo l’ha colpito con l’attaccante nigeriano Isaac Success, che si è ritrovato titolare dopo aver giocato fino a ieri pomeriggio solo 26 minuti domenica a Bergamo. Dopo Deulofeu, si è arreso anche Pussetto (ginocchio). Emergenza attacco, comunque risolta. Nel primo tempo l’Udinese è stata padrona del campo, ha colpito un palo con Beto (deviazione di Montipò, molto bravo ieri), ha sfiorato il raddoppio anche con la testa del superbo Nuytinck (ancora Montipò), non ha corso un rischio che è uno. Perché la differenza tra i titolari del Verona, soprattutto davanti, e i cambi è netta. Lasagna e Kalinic hanno fatto scena muta, ma soprattutto l’ex Udogie che a Peschiera (base dell’Hellas) ci abita pure, conosce tutto dei suoi vecchi compagni e ha fatto sembrare Faraoni quello che faticava qui a Udine. Squadre a specchio con due uomini dietro la punta. Ma chi ci ha guadagnato è stata la squadra di Gotti che ha pure rilanciato in mezzo Arslan che ha dato il dinamismo che occorreva e ha aggiunto tecnica e qualità. Il Verona, ingordo con la Lazio, è sembrato a dieta. Sazio.
Ma Tudor, che ovviamente era stato criticato per tutti quei cambi e per aver lasciato il Cholito in panca fino al minuto 66, all’intervallo ha dato la carica che è capace di trasmettere e, davanti a Gino Pozzo (arrivato da Londra) che gli diede due volte fiducia, ha modificato la squadra… Discussioni infinte a parte, l’Udinese questa partita doveva vincerla e con largo scarto. Chiudendola al primo tempo. Forse Samardzic (che però ha 19 anni) andava messo prima. Per mettere paura al Verona che aveva preso decisamente coraggio. E con quel coraggio si è guadagnato il rigore che regala un altro punto e dà fiducia a Tudor che, da quando è in sella, ha perso solo a San Siro col Milan. Difficile battere i gialloblù che sabato ricevono la Juve ferita, mentre l’Udinese stavolta deve cercare di non perdere per la quinta volta di fila. Ma l’esame è a San Siro con l’Inter”.
Così la Gazzetta dello sport su Udinese-Hellas Verona 1-1.
Ai bianconeri, poi, queste pagelle:
NUYTINCK IL MIGLIORE 7 – Impeccabile come a Bergamo, le respinge tutte, non sbaglia mai nulla e sfiora il gol di testa.
SILVESTRI 6 – Attento fino alla fine su Simeone quando è bravo a respingere.
BECAO 6 – Bene come Nuytinck dietro, ma il fallo da rigore è suo.
SAMIR 6 – Il meno sicuro, una leggerezza che guasta.
MOLINA 6 – Un po’ di confusione. Davanti combina poco, dietro regge. SAMARDZIC – SV
ARSLAN 6,5 – Torna titolare. Gran primo tempo con dinamismo e buone palle in profondità. 11 recuperi.
MAKENGO 5,5 – Non fa filtro e dà poca spinta.
WALACE 6 – Fino alla sciagurata palla persa (secondo errore grave dopo la Samp) era il migliore tra duelli e palle intercettate.
UDOGIE 6,5 – Non permette una discesa a Faraoni, fa bella figura contro la sua ex squadra. SOPPY – SV
PEREYRA 6 – Intermittente, ma l’azione in cui ne fa fuori tre e tira con Montipò che respinge è da campione.
SUCCESS 7 – Prima da titolare e gol dopo 2 minuti e mezzo. Finchè ne ha, è un pericolo.
LARSEN 6 – Soffre il ritorno del Verona, ma non fa danni.
BETO 6,5 – Instancabile e infaticabile, non timbra il quarto gol di fila per colpa del palo.
GOTTI 6 – L’intelligenza sta nel non essere ancora a un unico sistema di gioco. Ma nell’individuare i lati deboli dell’avversario. Nella ripresa poteva osare di più.
