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Gazzetta dello sport: Udinese, il pari era più giusto

"Rebic ha ribaltato il Milan e l’Udinese, che non meritava il 3-2 finale, indicando a Pioli una strada forse definitiva.
Monica Tosolini

“Rebic ha ribaltato il Milan e l’Udinese, che non meritava il 3-2 finale, indicando a Pioli una strada forse definitiva. Quella con l’Udinese è una partita che sfugge a qualsiasi logica: sotto 0-1, poi avanti 2-1, quindi ripresi sul 2-2 e infine il gol al 48’. Con una cifra incredibile di occasioni sbagliate, o neutralizzate, soprattutto dell’Udinese. C’è una casualità in questo disegno. Quello che non si può dimenticare è la cattiveria agonistica di Rebic, l’aggressione, i “tagli” al centro, la precisione in zona gol. Situazioni che hanno ricordato la Croazia del Mondiale: lì Rebic era stato una delle chiavi, giocando però a destra, con Mandzukic in mezzo e Perisic sull’altro versante. Qui ha imperversato a sinistra. Potrebbero essere suggerimenti importanti per Pioli. Come non immaginarlo titolare venerdì a Brescia? Gotti “riparatore” Il 3-2 rischia di far dimenticare i rischi, le sofferenze e la bella partita, matura, dell’Udinese. Il merito del Milan è aver voluto fortemente questo successo. Giocando, e non è la prima volta, due partite in una. La prima deprimente, molle e piuttosto confusa tatticamente. La seconda divertente, spettacolare ma pericolosamente sbilanciata: Pioli ha rischiato il tutto per tutto, doveva farsi perdonare gli errori di partenza, e gli è andata bene. Gotti ha dato all’Udinese un’impronta di manovra e personalità fin qui sconosciute. Continuando così, il pericolo retrocessione è scongiurato. Certo, vista questa Udinese ieri, e quella in balia della Juve in Coppa Italia — senza Lasagna, Mandragora, Fofana & c. —, si capisce che non c’è squadra-B…”

Così la Gazzetta dello sport su Milan-Udinese. Buona prova dei bianconeri a San Siro e lo si può apprezzare anche dai voti nelle pagelle:

MUSSO 6 – Tante occasioni per il Milan, ma fuori porta o deboli. Su quelle da gol non riesce ad opporsi.

BECAO 5 – Il Milan sfonda dal suo lato: Rebic gli fa molto male.

EKONG 6,5 – L’ultimo ad arrendersi respingendo i tiri anche con il corpo e tranquillizzando il reparto.

NUYTINCK 5,5 – Vita facile per un tempo. Poi quando Castillejo cambia ritmo, per lui (e Sema) sono guai. E infatti è il sacrificato per passare al 4-3-3.

NESTOROVSKI – SV

LARSEN 7 – Un’intuizione da fantasista: il gran gol a porta vuota. Da applausi la discesa con assist per il 2-2 di Lasagna. Concede qualcosa dietro, ma è decisivo davanti come un attaccante.

DE PAUL 6,5 – Mezzo voto in più perchè un dieci vero come lui si adatta a faticare da mezzala e alla lunga perde inevitabilmente palloni e lucidità. Regìa, idee, un po’ meno concretezza.

MANDRAGORA 6,5 – Partitona di quelle intense, sempre nel gioco, tempi e posizioni giuste. Un paio di incursioni. Ha il 2-1 nei piedi, ma si fa ipnotizzare da Donnarumma.

FOFANA 6 – Meglio di Kessie in un duello molto fisico. Impegno, errori, e più fase difensiva che offensiva.

SEMA 5,5 – Gara in negativo rispetto a quella di Conti e Castillejo. La pacchia finisce nel secondo tempo e non si riprende.

TER AVEST – SV 

OKAKA 6 – Il Lukaku dei poveri, lo definisce qualcuno. Potenza da vendere ma non la sfrutta al completo. Tanto lavoro, tanti limiti tecnici.

LASAGNA IL MIGLIORE 7 – Il gol in girata è uno spettacolo di coordinazione e precisione. Tanto lavoro in contropiede, spesso da solo. Gara matura.

DE MAIO – SV

GOTTI 6,5 – Squadra solida che crea pericoli e merita il pari. Un calo fisico nella ripresa e qual cambio al 47′ che, forse, confonde i suoi.

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