3 vittorie consecutive rappresentano discrete credenziali per presentarsi onorevolmente in casa del Diavolo rossonero. Pioli è reduce da un gran risultato a Cagliari e vuole rimpinguare la striscia positiva.
GOTTI percepisce che la creatura inizia a metabolizzare i dettami tattici impartiti. 11 atteso in campo, e mentalità protesa a costruire, segno di tempi che maturano. L’avvio di gara è equilibrato ma è il portiere azzurro del Milan a combinare il pasticcio. Nel tentativo di accorciare su un KL15 lanciato a rete, lascia la porta sguarnita e per STRYGER è un gioco da ragazzi insaccare.
Inizia bene la sfida per i nostri. Per tutto il primo tempo è più Udinese che Milan, tanto che si genera qualche rimpianto quando allo scadere della prima frazione il vantaggio dei friulani è minimo. Milan poco costruttivo, MUSSO di fatto inoperoso e Udinese tatticamente perfetta!
La ripresa nasce con i presupposti di partita molto più aperta e spettacolare. Il Milan presenta Rebic al posto di un Bonaventura impalpabile. Sfiora il raddoppio l’Udinese già in avvio di ripresa, ma la regola principe del calcio sentenzia che a gol sbagliato spesso segue gol subito, e così accade. Rebic stesso su cross calibrato da Castillejo, insacca sotto misura e porta le sorti in parità.
L’Udinese non gioca al risparmio ribattendo colpo su colpo un Milan comunque rinvigorito dal pari. Le occasioni più nette vengono confezionate dai bn, ma è Theo Hernandez a trovare l’angolo con un tiro da fuori. La sensazione comunque che la partita possa offrire ulteriori emozioni è palpabile, e così avviene. È KL15 a pochi minuti dal 90º a regalare il meritato pari ai suoi, con incornata spettacolare su assist di STRYGER. Sembra fatta, GOTTI mette dentro DE MAIO, ma con il Diavolo di quest’anno nulla è scontato.
Tocca al desaparecido di stagione, in arte Ante Rebic, regalare la gioia ai 60.000 sugli spalti, con un gol d’autore realizzato meditante un tiro angolato dai 13 mt su cui MUSSO nulla puó. Peccato, a nostro avviso la squadra friulana non meritava affatto la sconfitta, forse anche un pari sarebbe rimasto “stretto”.
Questa volta i minuti finali sono stati fatali ai nostri colori. San Siro ci segnala tuttavia una squadra capace di emozionare, plasmata a dovere da un tecnico la cui mano inizia a vedersi sensibilmente.
Il rammarico è avergli sottratto un PUSSETTO che inserito nella contesa al 60º, si sarebbe potuto rivelare devastante. Ma tant’è, qualcuno ha deciso che la salvezza anticipata è un risultato sin troppo appagante per una piazza umile, provinciale e capace di accontentarsi sempre e comunque, come Udine.
In bocca al lupo Mister.