Nel pareggio di Reggio Emilia si è fatto notare Tolgay Arslan. E non solo per la grinta con cui, anche con il turbante in testa dopo l’infortunio, ha combattuto in campo. Il turco, vera sorpresa del mercato estivo, è partito come terza scelta ed è ora titolare inamovibile per Gotti.
La Gazzetta dello sport oggi dedica a lui lo spazio sull’Udinese. E lo descrive così:
“Ordinato, cerca sempre la soluzione di gioco più semplice, non disdegna il cambio di campo (anche se a volte tende a fidarsi troppo della soluzione). C’è poco istinto nel suo modo di giocare e molto raziocinio. Per ora il suo rendimento è stato altalenante, ma si è dovuto togliere di dosso un periodo sostanzioso di inattività a causa di un infortunio alla caviglia rimediato a metà luglio. È arrivato a parametro zero in seguito all’anno trascorso con la maglia del Fenerbahce, suo secondo club di Istanbul dopo la prima esperienza al Besiktas (tra il 2015 e il 2019). Nelle rappresentative giovanili si è diviso tra Turchia e Germania (non è mai stato convocato in nazionale A), ma la formazione calcistica è completamente tedesca. Nativo di Paderborn, nell’operosa Vestfalia, è un prodotto del vivaio del Borussia Dortmund. Poi tanto Amburgo, un po’ di Alemannia Aachen, e il passaggio nella terra dei genitori (originari dell’Anatolia). Anche suo fratello Koray ha tentato la carriera da calciatore (partendo dal Fortuna di Colonia), senza avere successo. Due figli piccoli, sposato con Jana, si sta ambientando rapidamente nella dimensione udinese”.
Nelle gerarchie avrebbe dovuto essere la terza scelta, la quarta dopo il rientro di Mandragora. Ma ora, toccherà agli altri cercare di soffiargli il posto.
