Questa Udinese è sempre più ‘targata’ Gotti. Lo sottolinea anche la Gazzetta dello sport commentando il successo di ieri: “Gotti ha mantenuto la solidità difensiva che era stata il tratto distintivo anche della gestione Tudor (lui era il secondo) e così l’Udinese è arrivata a sette «clean sheet» stagionali, come solo l’Inter e il Milan in questo campionato. Alle certezze in fase di non possesso ha aggiunto linee ordinate in costruzione, senza strafare sia chiaro, qualche accorgimento tattico (a volte 4-4-2 difensivo, con Nuytinck più largo e Sema pronto all’uscita offensiva: suo il 2-0) e soprattutto la capacità di sfruttare la supremazia fisica della sua squadra: l’Udinese è sembrata una squadra di uomini, il Sassuolo di ragazzini. Okaka ha sovrastato Obiang sull’1-0 precoce – da uno dei tanti calci d’angolo dell’avvio bianconero, cross di Mandragora -, mentre i neroverdi non hanno mai saputo sfruttare i tanti corner di inizio ripresa: troppi chili e troppi centimetri in area friulana.
L’anno scorso Gotti ha lavorato al fianco di Maurizio Sarri al Chelsea. Non disdegna il possesso, ma sa farne a meno. Lo ha ceduto al Sassuolo senza andare ad attaccarlo alto per non scoprire spazi, tenendo alta l’intensità dell’anticipo nella propria metà campo. La squadra di De Zerbi ha aspettato invano che l’Udinese «uscisse» e non ha saputo muovere velocemente il pallone: così, il 62% di possesso è servito a poco. È anche vero che il 3-0 dà una dimensione eccessiva al risultato. Tra fine primo tempo e inizio ripresa l’Udinese ha allentato l’aggressività e la gestione del pallone («Lì dobbiamo migliorare», dice Gotti) ma ha colpito nel momento di maggiore pressione avversaria. Prima del raddoppio, il pari del Sassuolo è stato impedito soltanto da due paratone di Musso su Traoré e Boga. La squadra di De Zerbi ha sempre dovuto faticare per avvicinarsi all’area – comunque è la sua natura manovriera -, l’Udinese può invece alzare tranquillamente il pallone verso Okaka o risalire il campo con le corse di Fofana e De Paul. L’umiltà è un’altra caratteristica-chiave della squadra. E permette di esaltare le qualità individuali. Che non sono eccelse ma non mancano. Musso come De Paul, per esempio. L’argentino, mai così continuo e presente (per la prima volta in gol per tre partite di fila) fissa il 3-0 nel finale, su un contropiede 5 contro 2.”
Nelle pagelle, all’Udinese come squadra va il 7. Ai singoli:
MUSSO 7 – Spegne il pareggio al momento giusto. Vola su Traorè e Boga, corollario finale su Kyriakopoulos. Portiere di categoria superiore: para alla grande quando serve.
BECAO 6 – Ancorato al centro, soffre le combinazioni strette ma regge. Suo il ‘blocco’ su Ferrari sull’1-0, peccato veniale.
EKONG 6,5 – Non fa passare niente, Caputo deve girargli alla larga.
NUYTINCK 7 – Accorcia sul lato come bastione su Boga senza patirne la rapidità. Partitona sublimata con una stoppata in area su Traorè nella ripresa.
LARSEN 5,5 – Qualche problema con Boga, che lo punta. Limita le discese.
MANDRAGORA 7 – Si propone in appoggio e distribuisce rapido, a un tocco. Non disdegna l’inserimento. In più il cross del primo gol.
JAJALO – SV
FOFANA 7 – Motore sempre acceso, lucidità nell’assistere i compagni: manda in gol Sema e De Paul con due dei suoi tanti poderosi strappi.
DE PAUL IL MIGLIORE 7,5 – Di ‘diez’ ce n’è uno soltanto, lui, è un 10 moderno che corre e rincorre: qualche errore, ma ha la forza per fare il 3-0.
SEMA 7 – Meno compiti difensivi (ma li assolve quando deve), più sguardo avanti: così piazza il raddoppio.
LASAGNA 5 – In avvio fuga e destro sminato da Consigli. Poi sparisce. E campo, per correre, ne avrebbe…
OKAKA 7 – Stappa la gara d’imperio, alza di peso la squadra quando serve: di testa tutte sue, e gli altri vanno dietro.
TEODORCZYK – SV
PUSSETTO 5,5 – Non dà una grande mano nell’aiutare la risalita del campo.
GOTTI 7 – La solidità difensiva ha aggiunto ordine e idee lineari: terzo successo di fila, meglio di così l’anno non poteva iniziare.