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Gazzetta dello sport: Chi parte dallo stadio decolla

Domenica il calendario metterà di fronte Udinese e Atalanta, la terza e la prima in classifica.
Monica Tosolini

Domenica il calendario metterà di fronte Udinese e Atalanta, la terza e la prima in classifica. Due società guidate da presidenti appassionati che hanno puntato molto anche sulla casa per le rispettive squadre, gli stadi. La Gazzetta dello sport svela una curiosità: “La prima partita con la Dacia Arena ultimata fu proprio Udinese-Atalanta, il 6 gennaio del 2016”. Da allora l’impianto è cresciuto, ma non è ancora stato completato. “Da quando c’è i ricavi sono passati da 8 a 18 milioni. E’ costato finora 45 milioni, ma si aspetta la nuova giunta comunale (2023) per portare a compimento il tutto. Pensate che prima che l’impianto venisse completamente rinnovato gli incassi da botteghino erano di tre milioni annui. I dati pre Covid dicono che l’aumento è stato di quattro milioni e mezzo. E i prezzi degli abbonamenti dal 2016 sono bloccati”.

I Pozzo sono attenti a tutti gli aspetti dell’impianto: “All’interno di un impianto che può accogliere 25 mila spettatori ci sono oltre ai 18 sky box (tutti sold out) e alle sale hospitality, un auditorium da 300 posti, una ludoteca per i bambini, tre sale, Suite, Manager e President che ospitano nei giorni non di gara eventi di ogni genere. Un’altra sala, che accoglie 150 persone. è stata finora utilizzata soltanto per i match di cartello. Perché lo stadio deve vivere tutto l’anno. Il Meeting Center ultimamente ha ospitato eventi come la festa di inaugurazione del congresso annuale dei giovani commercialisti italiani (1000 persone in curva nord) o il graduation day dell’Università con oltre 5000 persone allo stadio.

C’è un altro aspetto che sta particolarmente a cuore alla società dei Pozzo che hanno creato strutture di alto livello come palestra, ristorante per i calciatori, staff medico e nutrizionistico (con a capo lo spagnolo Antonio Molina) di grande professionalità, ed è la cura del manto erboso che è stato premiato dalla Lega di serie A come migliore d’Italia per la stagione 2012-22 con i voti dei calciatori. La società ha trasferito un giardiniere capo dall’Inghilterra che già lavorava al Watford. Si chiama Oliver Grace Hewitt e ogni giorno segue con una cura maniacale il prato verde della Dacia Arena (la cui curva Nord, oggi tempio della tifoseria, ai tempi del Covid era diventato anche hub vaccinale). L’erba non deve essere alta , ma deve permettere al pallone di correre velocemente”.

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