Home » Tuttosport: “L’Udinese stupirà ancora col Golden Boy Samardzic”

Tuttosport: “L’Udinese stupirà ancora col Golden Boy Samardzic”

Pierpaolo Marino, attuale Dt dell'Udinese e per 4 anni dal 2011 dirigente dell'Atalanta, vivrà in maniera particolare la sfida di domenica.
Monica Tosolini

Pierpaolo Marino, attuale Dt dell’Udinese e per 4 anni dal 2011 dirigente dell’Atalanta, vivrà in maniera particolare la sfida di domenica. Tuttosport lo ha intervistato per carpire anche i segreti della squadra di Sotti. «Il carattere è sicuramente una componente importante. Non è un caso che quasi tutte le vittorie importanti siano arrivate in rimonta: una squadra di qualità che lotta fino all’ultimo senza arrendersi».

Quanto è grande il merito di Sottil in questo percorso di crescita e di consapevolezza? «Lui ha realizzato un grande lavoro, non c’è dubbio. Ma va sottolineato che è stato aiutato dall’aver trovato un gruppo unito, con giocatori di qualità, una squadra forte. Poi lo ha facilitato anche il fatto di conoscere un ambiente e un modo di lavorare in cui ha giocato per quattro anni: ero direttore anche allora… Insomma: è tornato in un ambiente che praticamente non aveva mai lasciato e, da allenatore, ha trasmesso ai giocatori le caratteristiche che lo avevano fatto amare da giocatore».

Lei ha caldeggiato moltissimo l’ingaggio di Sottil: perché? «Intanto va precisato che la scelta è stata condivisa con la famiglia Pozzo, ma è vero che io seguo sempre i miei ex giocatori che intraprendono la carriera di allenatore. Mi aveva stupito favorevolmente che avesse accettato di mettersi in gioco nelle categorie inferiori, in ambienti in cui si deve sopperire a difficoltà anche fuori dal campo e dare sempre qualche cosa in più: un segno di carattere. Quando l’abbiamo preso eravamo convinti delle sue qualità, ma non che avesse questa rapidità e abilità nell’inserirsi».

L’aspetto dell’inserimento di giocatori che arrivano da tutto il mondo: l’ambiente di Udine aiuta? «Intanto i ragazzi possono contare su preparatori estremamente competenti e su strutture ottimali: non manca nulla per poter crescere bene. Poi la città: i tifosi sono straordinari per numero e passione, ma allo stesso tempo discreti e non invadenti: c’è serenità per i giocatori».

Ecco, lei che ha lavorato a Bergamo, vede differenze con il “metodo Atalanta”? «Storicamente l’Atalanta li crea in casa puntando su uno straordinario e storico settore giovanile. I Percassi continuano su questa strada e ora hanno aggiunto un ramo scouting che permette l’arrivo di stranieri giovani di grande prospettiva»

Quali sono i punti di contatto tra le due realtà? «E’ senz’altro rappresentato dalla proprietà: si tratta di due famiglie di imprenditori importantissimi che hanno trasmesso al club la loro competenza manageriale che ha permesso di costruire imperi aziendali. Coadiuvati, entrambi, da due figli preparatissimi e competenti come Luca Percassi e Gino Pozzo. Sì: il comun denominatore tra i due club è la managerialità, la passione e la solidità delle famiglie che li guidano».

Si aspettava che la sfida contro di loro avrebbe assunto un significato così importante per la classifica? «Francamente no – sorride – perché non ho la sfera di cristallo. Speravo, questo sì, di arrivarci in piena forma perché ormai con di loro è come sfidare una “grande”. Direi che lo siamo…».

Chi l’ha colpito di più dei vostri nuovi arrivi? «Non mi piace fare nomi, però oltre quelli dei vari Lovric e Bijol, già sotto gli ohi di tutti, voglio dire che abbiamo ancora giocatori da mostrare che voi non ancora visto. Quando? Quando non ci saranno più questi: noi lavoriamo anche sui ricambi».

Intanto, a proposito di talenti, Samardzic sembra davvero fenomenale… «E anche in questo caso non avete visto ancora nulla di quello che mostra a noi in allenamento. Deve crescere, si deve affinare. Quando è arrivato, l’anno scorso, gli dissi “ti chiamerò Golden Boy”, perché mi ricorda Rivera, ma un rivera mancino e non destro , quindi ancora più “sensibile”. E lo dico a ragion veduta perché sono così anziano – sorride – da aver ancora sfidato Rivera con l’Avellino». Qual è l’obiettivo dell’Udinese? «Vincere partita per partita. Continuare a stupire settimana per settimana. Perché – sorride – vi abbiamo stupiti, vero?».

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia