Jaka Bjol è la certezza della retroguardia bianconera. Perso Becao, secondo la Gazzetta dello sport fino al 2023, con Masina out, il 23enne sloveno è l’uomo di maggiore esperienza del terzetto arretrato che comprende Ebosse, stessa età di Bijol, e Perez, un anno in meno.
L’assenza di Becao pesa: senza lui, la squadra non ha più vinto. Ma Bijol il suo lo fa sempre, ormai ben calato nel ruolo di centrale difensivo. Il ragazzo stupisce per la maturità acquisita. Ha giocato 9 gare su 12, totalizzando 671 minuti e due cartellini gialli.
La rosea descrive così la retroguardia bianconera: “Bijol, classe 1999, Nehuen Perez, classe 2000, Enzo Ebosse, classe 1999. Il terzetto difensivo bianconero è giovanissimo. Uno sloveno, un argentino e un camerunese. Il reparto è tutto straniero e anche questa non è una novità in casa friulana. Ma ha dimostrato di reggere l’urto dei grandi attaccanti della serie A. Finora, l’unico che ha esperienza nel nostro campionato è Perez che aveva giocato venti partite nel torneo scorso. Ebosse si è trovato catapultato in campo perché quella difesa è diventata un’emergenza e finora Sottil non ha dato particolare fiducia al più esperto di tutti, l’olandese Bram Nuytinck, entrato in campo soltanto quattro volte per un totale di 293 minuti. Il classe 1990 che va in scadenza di contratto a giugno, è stato utilizzato da titolare (oltrechè a San Siro col Milan e a Monza in campionato) in coppa Italia contro il Monza e non è stato eccellente. Fino a quando a Udine (dicembre 2021) c’è stato Luca Gotti in panchina Brambo era imprescindibile. Ora, forse anche per l’età, serve maggiore reattività dietro, velocità, scatto, tempismo e Nuytinck, impeccabile nelle letture, ha avuto qualche difficoltà da questo punto di vista”.
