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Gazzetta dello sport: Arslan e Walace, regìa di coppia

Rolando Mandragora a Udine si sentiva chiuso
Monica Tosolini

Rolando Mandragora a Udine si sentiva chiuso, ed effettivamente si è trovato davanti due giocatori come Arslan e Walace che si sono dimostrati all’altezza dell’Udinese e, mentre il napoletano recuperava dall’infortunio al crociato, hanno sfruttato la loro occasione e hanno convinto mister e ambiente. Alla fine Rolly ha scelto Torino, dove si sta meritatamente rilanciando. E Udine si affida ai due centrocampisti in mediana. Di loro, la Gazzetta dello sport oggi parla così:

“L’Udinese in estate aveva preso lo svincolato ed esperto tedesco-turco Tolgay Arslan, reduce da una non eccellente, soprattutto dal punto di vista umano, esperienza al Fenerbahce, mentre già dallo scorso torneo si era assicurata il brasiliano Walace, perché con l’agente Luciano Ramalho il feeling c’è sempre e i brasiliani con costi non particolarmente elevati vengono monitorati con attenzione dallo scouting bianconero. Parliamo di un classe ‘95 che, dopo la crescita al Gremio, si era già ambientato in Europa ad Amburgo. Con un oro olimpico al collo e un ingresso soft nella Selecao. Ora i due giocano insieme nel centrocampo dell’Udinese. Walace al centro, Arslan mezzala sinistra, soprattutto nello schieramento 3-5-1-1 con Pereyra dietro la punta e De Paul mezzala destra. Proprio a loro, più votati alla manovra offensiva e alla progressione costante, devono coprire le spalle per far sì che quello dell’Udinese sia un muro difficilmente penetrabile. Non c’è solo il trio in difesa.

Ruolo

Finora i due hanno giocato, con un po’ di fatica, insieme. Chi è più regista tra i due? Walace, scelto da Gotti per giocare in mezzo, dà più equilibrio. E’ un incontrista nato, infatti l’avversario ci va a sbattere contro. Recupera tanti palloni (anche se il conto vede lui a 104, Arslan a 110 in un minutaggio favorevole al tedesco-turco). A più di un tifoso ricorda l’ottimo Gokhan Inler che, però, concludeva di più. Cosa che fa Arslan, giunto a due reti. Lui ha qualità nei piedi, visto il passato giovanile da trequartista. Ha però, un passo più lento, lacuna accentuata dal campionato turco dove i ritmi sono più bassi. Infatti subisce la velocità avversaria e gli otto cartellini fin qui presi lo dimostrano. La carenza di punte ha indotto Gotti ad avanzare Pereyra nel ruolo di rifinitore, alle spalle dell’unico attaccante, e quindi a utilizzare Walace e Arslan (66% nei contrasti contro il 42% del brasiliano) in coppia. Ma domenica con la Lazio potrebbe anche cedere alla tentazione di lanciare il francesino Makengo dall’inizio tenendo Arslan come arma tattica perché da subentrato può dare una spinta maggiore”.

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