In vista della gara con il Parma, che per il Torino precede quella con l’Udinese, Longo deve far fronte alll’infortunio di Ansaldi, di nuovo alle prese con il problema al polpaccio che ad inizio anno lo ha tenuto fuori un mese. La Gazzetta dello sport dedica un articolo alla fragilità muscolare dell’argentino che lo tiene in dubbio per il recupero contro il Parma. Sulla sua presenza per la prima gara della ripresa si deciderà entro 48 ore. Spiega la rosea: “In questo inizio di settimana l’argentino proverà a intensificare il lavoro al Filadelfia e a forzare un pochino, per capire quale sarà la reazione muscolare. Se vogliamo, sarà una sorta di prova generale, che permetterà allo staff di capire fino a che punto ci si potrà spingere. L’impressione che filtra, però, è che Parma sia per lui un po’ più lontana: se pure i test dovessero fornire un esito confortante, potrebbe entrare nei convocati di Longo ma sarebbe abbastanza un azzardo immaginarlo nell’undici dopo una ventina di giorni riempiti da allenamenti personalizzati”.
Ci sono considerazioni da fare: “Con tredici partite da giocare in quarantatré giorni, Longo e il suo staff sono consapevoli che l’elemento determinante sarà la gestione fino alla conclusione del campionato della sua fragilità muscolare. L’importanza e il peso specifico di Ansaldi in questo Toro sono un valore assoluto, un motivo in più per evitare di accelerarne un rientro correndo, magari, il rischio di prolungarne il ritorno. Questo Ansaldi in odore di forfait «libera» la fascia sinistra per l’imprevedibilità di Berenguer (sta scalando con forza gerarchie), e per la sfrontatezza di Aina. Ma prima di esplorare le alternative, la prudenza invita ad attendere ancora un po’, almeno fino a domani sera. Perché Cristian Ansaldi ci sta provando: certo è una rimonta difficile, ma non è ancora detta l’ultima parola”.
