Se De Paul lascerà l’Udinese, toccherà a Bram Nuytinck prendersi sulle spalle la squadra. La Gazzetta dello sport definisce l’olandese ‘capitan futuro’ e ricorda la sua storia a Udine. Una storia in cui c’è stato un momento cruciale: l’arrivo di Gotti. Con Tudor, l’olandese era stato accantonato e addirittura protagonista di un mancato trasferimento all’Amiens. Lui voleva rimanere in Friuli, ostinatamente, nonostante il tecnico croato non lo vedesse e lo avesse accantonato.
Con Gotti in panchina, Nuytinck è diventato il punto fermo della difesa e si è guadagnato un rinnovo del contratto fino al 2023. Assolutamente meritato. Ricorda la rosea: “Delle quattro stagioni passate in bianconero quella che si concluderà domenica è stata la più tormentata per l’ex centrale dell’Anderlecht. A causa degli infortuni è riuscito a mettere assieme solo 20 gettoni di presenza, per un totale di 1642 minuti di gioco. E’ stato ammonito una sola volta e ha segnato un gol – di testa –, quello che ha permesso all’Udinese di chiudere sul 2 a 2 la partita del Tardini col Parma. Fra tutti i compagni di reparto è quello che ha la miglior percentuale di contrasti vinti, con il 71 per cento. Dietro di lui De Maio – con il 67 per cento – e Kevin Bonifazi – con il 63 per cento –. Con lui in campo le cose cambiano, è stata una cosa evidente nel corso di tutto il campionato. Durante il pessimo inizio (5 sconfitte nelle prime 6 gare) non era disponibile a causa di un problema muscolare. Una volta rientrato, a Sassuolo, le cose sono migliorate per tutti con l’inizio di una serie positiva. Uscito di nuovo, col Toro a causa di un infortunio al polpaccio, il rendimento è peggiorato per i suoi compagni. Rientrato con l’Inter è cominciata un’altra rinascita bianconera. Non può essere un caso”.
